C’ è un solo colpevole per duplice omicidio dei tunisini Rafik El Mabrouk e Alì Essid, di 31 e 34 anni, uccisi in contrada Samperi nella zona sud di Marsala il 3 giugno 2015.
Si tratta del 43enne pastore marsalese Domenico Centonze, la cui condanna a 20 anni di carcere inflitta nel settembre 2016 dal gup di Marsala Francesco Parrinello è stata confermata in sede di Corte d’ Assise d’Appello di Paleremo . I giudici hanno invece assolto con la motivazione “per non aver commesso il fatto”, Pietro Centonze, di 49 anni, cugino del condannato.
A difendere i due imputati, parenti del capomafia ergastolano Natale Bonafede, gli avvocati Diego e Massimiliano Tranchida, Luigi Pipitone, Raffaele Bonsignore ai quali in sede d’appello si è aggiunto il collega Luca Cianferoni.
“Siamo soddisfatti solo a metà” hanno dichiarato – gli avvocati Diego e Massimiliano Tranchida. Le due vittime, i cui corpi caddero a terra in uno spiazzo trasformato in discarica abusiva, viaggiavano su un ciclomotore. Il Pg aveva chiesto la conferma delle due condanne, che erano state inflitte con rito abbreviato. E quindi con sconto di pena di un terzo. Dalle indagini dei carabinieri di Marsala è emerso che la notte in cui fu commesso il duplice omicidio, all’interno del locale “Las Vegas” di Mazara, El Mabrouk ebbe un violento diverbio con Domenico Centonze, che nel locale sarebbe arrivato in compagnia di una ballerina romena, che poi si sarebbe intrattenuta con il nordafricano, scambiandosi i numeri di telefono.
La gelosia, quindi, sarebbe stato, secondo la difesa, il movente dell’omicidio. Sempre secondo la difesa che ha contestato la tesi dell’accusa, dalla ricostruzione dei movimenti dei due imputati risulterebbe che al momento dell’omicidio, non erano nella zona di Samperi. Una tesi che ha convinto solo a metà i giudici d’appello.