Sta per partire la fase di sperimentazione del nuovo sistema di raccolta rifiuti, destinato ad entrare a regime all’inizio del 2019. Dopo la firma del contratto tra Comune ed Energetikambiente e la conferenza stampa della scorsa settimana, l’amministrazione Di Girolamo ha convocato per questo pomeriggio al Monumento ai Mille un primo incontro informativo aperto alla cittadinanza. Sarà presente il vicesindaco con delega ai servizi comunali Agostino Licari, che sarà anche chiamato a rispondere alle domande dei cittadini su un tema – la raccolta differenziata – che tradizionalmente accende gli animi popolari.
Proprio in questi giorni, stanno cominciando ad emergere le prime perplessità, anche dai palazzi istituzionali. Alla nostra testata il presidente del Consiglio Enzo Sturiano ha affermato che si tratta di un piano che non tiene conto delle peculiarità del territorio. Cosa ne pensa?
Mi sembrano abbastanza pretestuose e fuori luogo le affermazioni del presidente Sturiano, sia nei tempi, che nel merito. Quello che stiamo avviando è il piano approvato dal Consiglio comunale nel 2016, dopo un lungo ed approfondito esame dell’atto, sia nelle commissioni, che in aula consiliare. Far emergere ora, a pochi giorni dall’avvio del nuovo sistema di raccolta, queste perplessità serve solo a creare confusione e caos.
In particolare, si contesta l’idea del “porta a porta” spinto nel centro storico. Non è che si rischia di creare troppa confusione con i nuovi bidoni?
Il sistema del “porta a porta spinto” è oggi l’unico che permette di raggiungere alti livelli di raccolta differenziata, che consente di introdurre la TARIP, la cosiddetta tariffazione puntuale, cioè quella secondo cui paghiamo per quello che produciamo e, conseguentemente, più differenziamo, meno paghiamo. Il sistema del “porta a porta spinto” è molto utilizzato nella gran parte delle città del nord, e con risultati notevoli. Infatti, rispetto alla media nazionale del 52% della raccolta differenziata, il nord supera il 64% e la TARIP, molta diffusa nei comuni del nord Italia, permette ai cittadini di pagare meno della metà di quanto pagano i cittadini del sud. Non credo al preconcetto secondo cui un cittadino della nostra città sia da meno di uno del nord, e quindi non vedo perché non dovremmo riuscirci anche noi.
Rispetto ai livelli occupazionali: i lavori che effettuano attualmente il servizio possono dormire sonni tranquilli o potrebbero esserci dei tagli?
I lavoratori del cantiere di Marsala possono stare tranquilli perché, come abbiamo sempre affermato, tutti i lavoratori già in servizio verranno assunti dalla ditta; anzi, si prevedono assunzioni di lavoratori a tempo determinato nel periodo estivo. Questo ha permesso di firmare agevolmente il contratto, con l’approvazione da parte delle sigle sindacali maggiormente rappresentative, alle quali colgo l’occasione di rivolgere i miei ringraziamenti per la loro fattiva ed essenziale collaborazione.
Come vede l’idea di un Consiglio comunale aperto per consentire ai cittadini di dare ulteriori indicazioni in merito alla conduzione del servizio di raccolta?
Come ho già detto, il presidente ha già convocato più Consigli comunali aperti, al fine di discutere e raccogliere le indicazioni relative al nuovo piano della raccolta, e credo anche che abbia ottenuto le informazioni sufficienti, se ha, in fine, deliberato l’approvazione del piano in questione, oggetto di contratto già sottoscritto dalle parti. Un Consiglio comunale aperto su eventuali modifiche del servizio adesso credo possa solo creare caos ed allarmismo; riterrei più opportuno, invece, che se ne facesse uno per informare i cittadini su come mettere in atto questo innovativo tipo di raccolta differenziata. A proposito, un primo incontro teso all’informazione di tutti i cittadini si svolgerà martedì 13 novembre alle ore 18 presso il Monumento ai Mille, cui invito, cogliendo l’occasione, tutti i marsalesi.
Lei è reduce dall’Ecoforum di Trapani in cui Marsala ha ricevuto una menzione speciale per la percentuale di differenziata raggiunta. Eppure i cittadini continuano ad avere una percezione diversa dei risultati raggiunti in questi anni.
Io credo invece che i cittadini stiano apprezzando il lavoro fatto e i risultati raggiunti, partecipando anche attivamente al miglioramento della raccolta e denunciando le inadempienze da parte di alcuni cittadini incivili ed irrispettosi. Che si possa sempre fare di più lo ritengo anche io per primo, e proprio a quello serve l’adozione del nuovo piano. Vorrei comunque sottolineare che, rispetto a quello che succede negli altri Comuni siciliani, costretti ad aumentare le tasse sui rifiuti, la nostra situazione costituisce, al contrario, un’eccezione, poiché a Marsala le tasse le abbiano invece ridotte in questi anni.
Recentemente ha anche partecipato all’evento Ecomondo di Rimini, la fiera dedicata alla Green Economy. Ormai l’indirizzo prevalente è quello dell’economia circolare per la riduzione dei rifiuti. Siamo pronti per un cambiamento così radicale nelle nostre abitudini?
Ho avuto la grande opportunità di partecipare agli stati generali sulla Green Economy ed apprendere dalle parole del presidente Edo Ronchi che l’economia circolare per la riduzione dei rifiuti e il riciclo sono ormai improcrastinabili. Il mondo sta morendo e dobbiamo correre ai ripari adesso. Di recente l’Europa ha dato nuove direttive ancora più stringenti, per cui, obtorto collo, dobbiamo essere pronti. Io però ho l’orgoglio e un pizzico di presunzione nel ritenere che Marsala sia pronta per affrontare il cambiamento. E poi l’idea di tornare ai vecchi sistemi di raccolta stradale non solo non è più sostenibile dal punto di vista ambientale, ma anche dal punto di vista economico, considerato l’elevato costo di conferimento in discarica. Chi vuole tornare indietro non fa altro, involontariamente ed inconsapevolmente, che foraggiare il grigio sistema affaristico che gravita attorno la gestione dei rifiuti in Sicilia.