Le “diseguaglianze“ e l’“emergenza abitativa”, che ieri Piero Grasso ha affrontato con il segretario del Labour Party, Jeremy Corbjn, resta per noi di Liberi e Uguali un argomento imprescindibile. “Troppe le persone senza casa: 650 mila domande inevase di alloggio popolare inoltrate da famiglie aventi diritto, 50 mila persone senza casa e 700 mila che non riescono più a sostenere un mutuo a causa anche della perdita del lavoro. Le case vuote in Italia sono oltre 7 milioni, più di un’abitazione su cinque. In questi numeri da capogiro individuiamo le dimensioni di un dramma sociale che non trova ascolto nella politica”.
Sono le parole di Fabrizio Bocchino, candidato al Senato con Leu nel collegio proporzionale della Sicilia Occidentale, che ricorda giovani coppie, single, disoccupati, lavoratori, evidenziando che nel mercato immobiliare, specie quello delle grandi città, non c’è un’offerta adeguata al reddito della maggior parte di loro. E non tutti hanno una famiglia a sostenerli.
“Per rendere effettivo il diritto alla casa – aggiunge – bisogna intervenire su diversi livelli. Anzitutto destinando ad uso abitativo parte del patrimonio demaniale, come le caserme, e i beni confiscati alle mafie. I costi per gli interventi di adeguamento ad uso abitativo di tali immobili, improntati a criteri ecosostenibili, andranno coperti tramite i proventi derivanti dalla vendita a privati di altri beni disponibili non più strategici per lo Stato. Ciò che noi proponiamo non ha dunque costi per lo Stato (tantomeno per i Comuni, che sono già in rosso), né prevede consumo di suolo. Vogliamo conti in regola e rispetto dell’ambiente, e la parola d’ordine è riconversione urbana”.
La crisi, per Leu, ha lasciato in eredità un enorme patrimonio immobiliare abbandonato che pesa sui bilanci delle banche. Dalla sua acquisizione può venire una risposta importante al disagio abitativo. Occorre, quindi, istituire un fondo presso la Cassa Depositi e Prestiti che acquisisca i crediti deteriorati delle banche sugli immobili vuoti. Si tratta di palazzi vuoti che le banche si trovano in bilancio e che vengono venduti a prezzi ribassati a fondi speculativi. Attraverso il fondo si toglie alle banche un macigno dai bilanci, senza far finire gli immobili nelle mani dei fondi speculativi, si forniscono allo Stato strumenti per rispondere all’emergenza abitativa nelle grandi città e con i canoni degli affittuari si paga la manutenzione degli immobili. A beneficiare di questo circolo virtuoso sarà anche il mercato immobiliare.
Liberi e Uguali chiede che alle centinaia di migliaia di famiglie che non riescono a pagare il mutuo perché la crisi ne ha colpito i redditi, bisogna riconoscere la facoltà di ri-acquistare il loro credito deteriorato al valore a cui la banca lo venderebbe a un fondo speculativo, scadenzando le rate dei mutui in maniera da consentire loro di pagare il debito, sebbene in misura ridotta.
“C’è un problema abitativo devastante – conclude Fabrizio Bocchino – noi proponiamo di risolverlo con zero consumo di suolo e riutilizzando parte del patrimonio immobiliare pubblico. Uno dei grandi fallimenti della maggioranza di questa legislatura è stato quello di non riuscire a calendarizzare al Senato la legge sul consumo zero di suolo, facendola quindi decadere per fine legislatura dopo che era stata approvata alla Camera”.