Le recenti inchieste giudiziarie che stanno coinvolgendo alcuni neoeletti all’Ars tengono banco anche sulla scena politica trapanese. Lungo e articolato il commento sulla vicenda dell’europarlamentare alcamese Ignazio Corrao (M5S), che si sofferma, in particolare, sull’operazione condotta dalla Guardia di Finanza di Messina nei confronti della famiglia Genovese, con un sequestro di beni che ha coinvolto sia papà Francantonio, sia il figlio Luigi, primo degli eletti nella lista di Forza Italia alle regionali del 5 novembre.
“Gli hanno sequestrato beni per 100 milioni di euro, ripeto € 100.000.000, otto zeri, roba che un politico non può mettere da parte neanche in 20 generazioni pur tenendosi tutti i privilegi possibili ed immaginabili che i nostri partiti (escluso il MoVimento 5 Stelle) non si sono mai fatti mancare. Qui – evidenzia Corrao – non c’è tanto da interrogarsi su come abbiano nascosto i soldi e attraverso quali tipo di magie finanziare internazionali siano riusciti ad evadere e riciclare tutti quei denari. Ma la vera domanda che tutti i cittadini dovrebbero farsi (e che poi dovrebbero fare a tutti) è questa: Come diamine fanno i Genovese ad avere un patrimonio (solo quello sequestrato, si presume ce ne sia altro) di 100 milioni di euro facendo politica? Come diamine è possibile?”.
Corrao un mese fa aveva scritto una lettera a Genovese jr, invitandolo “a non comportarsi come Incitatus, il cavallo che Caligola nominò senatore”. “Ma evidentemente il piccolo Genovese aveva deciso il suo destino da tempo. […] Mi fa schifo vedere che la mia terra viene trattata così e mi incazzo come una bestia a pensare che tutti i miei familiari hanno lavorato onestamente una vita e pagato le tasse non per avere dei servizi, ma per aver tutto rubato da dei ripugnanti parassiti della società a cui andrebbe tolto tutto, anche la cittadinanza. Il voto in Sicilia va annullato, Nello Musumeci è stato eletto Presidente grazie ad una serie infinita di situazioni raccapriccianti che adesso fanno in modo che in Sicilia esista una maggioranza, totalmente falsata, che farà le leggi e deciderà delle sorti dei cittadini siciliani. E’ una cosa inaccettabile in uno Stato democratico, una violazione dei principi cardine dello Stato di diritto e dei più elementari diritti fondamentali. Studierò tutti i modi possibili per portare la questione delle elezioni siciliane su qualsiasi tavolo europeo e internazionale. Qui non hanno solo rubato i nostri soldi e l’ennesima elezione. Qui hanno rubato la nostra dignità e il nostro futuro. E questo davvero non possiamo permetterlo a nessuno”.
Parla di elezioni falsate anche il socialista Nino Oddo. “Io ho riconosciuto all’indomani la sconfitta senza accampare scuse – afferma l’ex deputato questore -. Ma è del tutto evidente che chi mi conosce sa che da sempre partecipo in politica alle competizioni elettorali senza l’uso del “doping”. Spero che come è successo per il tour dopo le condanne di Amstrong, un giorno si rifaranno le classifiche al netto dei dopati. Ovviamente quello che e’ perso e’ perso. Me ne faccio una ragione. Io continuerò a fare politica con gli strumenti artigianali che utilizzo da sempre. I valori socialisti, il rapporto costante con la gente e con gli amici e compagni che intendono fare un percorso insieme a me. Qualche volta vincerò le competizioni, molte altre probabilmente le perderò. Ma la sera, a casa, potrò continuare a guardare negli occhi mia moglie e i miei figli con serenità”.