Salvatore Accardi, assessore ai Lavori Pubblici del comune di Marsala, è stato al centro di un “caso” politico che lo ha portato nel giro di qualche mese alle dimissioni e poi alla “rinomina” da parte del sindaco.
Ingegnere, cerchiamo di capire che cosa è successo.
“L’esperienza fin qui fatta è stata difficile ma al tempo stesso entusiasmante. Contribuire a amministrare una città complessa come Marsala mi ha arricchito dal punto di vista personale. Io provengo da una esperienza di tipo politico visto che negli anni precedenti ero stato eletto consigliere comunale nella lista dell’ Udc. Poi ero transitato, assieme ad atri consiglieri, in un gruppo civico e avevo ultimato il mandato. Ma essendoci ormai impegnati in politica, abbiamo deciso di dare vista ad una lista per sostenere la campagna elettorale dell’allora candidato a sindaco Alberto di Girolamo. Sono da sempre uomo di centro sinistra, la scelta di sostenere Di Girolamo mi è sembrata naturale. Abbiamo sposato il programma ed individuato trenta tra donne, giovani ed espressioni di tante realtà locali che potessero essere adatti a ricoprire il ruolo di consigliere comunale”.
Abbiamo capito. Poi la lista lo ha indicato come assessore da proporre al candidato Di Girolamo.
“Esatto. Io ero pronto a candidarmi nuovamente al Consiglio comunale, ma la lista mi ha indicato per una altro ruolo. Debbo precisare due cose: la prima che sono convinto che tutti quelli che hanno composto la lista di “Una Voce per Marsala”, erano in grado di assolvere il ruolo che poi ho rivestito io. L’altra è un ringraziamento a nome della lista, al sindaco che quando gli abbiamo proposto di sostenerlo e di avere una rappresentanza in giunta, ha subito accettato”.
E così inizia la sua avventura di assessore, che ad un certo punto, tra molte polemiche, si è interrotta.
“Molte difficoltà e tanto impegno da parte di tutti. Poi, a poco a poco qualcosa si è “rotto”. Occorre dire che la lista era riuscita ad eleggere due consiglieri comunali, che erano stati certamente i più bravi a raccogliere i maggiori consensi su di loro. Erano quindi i due consiglieri di mio riferimento. Ma anche consiglieri della maggioranza. Ora io credo che si può e si deve dissentire nelle forme che si ritiene più opportune. Ma farlo sistematicamente e su atti importanti, penso alla delibera sullo scioglimento di Marsala Schola, che facevano parte del programma amministrativo con il quale ci eravamo proposti alla città, aveva un solo significato: sfiduciare la propria amministrazione e con essa l’assessore di riferimento”.
E così ha deciso di dimettersi non appena il consigliere Alessandro Coppola ha sfiduciato la presidente della commissione solidarietà sociale, Linda Licari.
“Quello è stato l’ultimo atto”.
Rifarebbe oggi, alla luce di quanto accaduto tra polemiche che a volte hanno sfiorato gli insulti, quello che ha fatto?
“Distinguiamo il merito dal metodo. I motivi che mi hanno portato alle dimissioni sono stati validi e li riconfermo. Non ho remore invece ad affermate che sul metodo ho sbagliato. Sarebbe stato più corretto, e in questi giorno l’ho detto anche agli interessati, che mi fossi consultato con i consiglieri Alfonso Marrone ed Alessandro Coppola. Poi anche con i candidati e i tanti sostenitori della lista “Una Voce per Marsala”. Avremmo potuto prendere insieme una decisione”.
Non appena lei si è dimesso sono cominciati gli attacchi personali e politici nei suoi confronti, soprattutto non appena si è diffusa la voce che il sindaco lo avrebbe potuto rinominare.
“Non mi appartengono i toni esagerati, anche quando scaturiscono da motivazioni che possono avere un loro legittimo fondamento”
Si è parlato anche di una possibile mozione di sfiducia.
“Se c’è chi ritiene di affrontare i problemi della città sfiduciando il sindaco o un assessore, si accomodi. E’ legittimo che se lo ritiene opportuno lo faccia”.
Poi il sindaco ha deciso di riaffidarle il ruolo di assessore…e lei cambiando opinione lo ha accettato
“In questi mesi sono state tante le testimonianze di solidarietà che mi sono giunte da esponenti politici e da semplici cittadini. Inoltre sono in debito con il metodo usato per dimettermi. Candidati, attivisti ed elettori di “Una Voce per Marsala”, hanno contestato la mia decisione. Mi sono giunte diverse tirate “d’ orecchie”. Ma soprattutto la confermata stima del sindaco, che ringrazio ancora, mi ha convinto a recedere dalla mia decisione”.
Non sembri banale, ora lei è un assessore tecnico o politico?
“Sono un tecnico che si occupa anche di politica”