Prosegue al Tribunale di Marsala il processo per direttissima nei confronti di Giuseppe De Vita, titolare del Lido “Le Torri” di San Teodoro. I fatti risalgono all’inizio di ottobre, quando il gestore dello stabilimento fu inizialmente posto agli arresti domiciliari e al divieto di dimora (poi revocato) presso il Lido con l’accusa di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale. Nel corso dell’udienza odierna sono stati ascoltati alcuni testi dell’accusa, che hanno a vario titolo riferito a proposito della vicenda contestata, quando 38 ciclisti fecero il loro ingresso nello stabilimento cominciando a scattare alcune foto: dopo una discussione iniziale con l’assistente bagnante, che aveva invitato gli stessi a non scattare fotografie, la tensione era ulteriormente aumentata con l’inserimento di De Vita. La maggior parte dei testi ha detto che quest’ultimo non sapeva di avere di fronte dei poliziotti e di esserne venuto a conoscenza solo in un secondo momento. Inoltre, nel corso dell’udienza, è venuto fuori che l’assistente bagnante non aveva chiesto di non scattare fotografie ai ciclisti, ma di limitarsi a farle al paesaggio, senza comprendere la struttura privata, in modo da non ledere la privacy dei bagnanti presenti. Il processo, davanti al giudice Chiaromonte, proseguirà con una nuova udienza, in programma per la giornata di giovedì. De Vita è assistito dall’avvocato Giacomo Frazzitta.