Cane impiccato tra i feudi di Digerbato, Randagi del Sud: “Crediamo sia stato qualcuno”. Ma restano tanti dubbi

redazione

Cane impiccato tra i feudi di Digerbato, Randagi del Sud: “Crediamo sia stato qualcuno”. Ma restano tanti dubbi

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venerdì 08 Settembre 2017 - 11:51

In queste ore desta l’attenzione pubblica, la vicenda di un cane che è stato rinvenuto impiccato nel versante sud di Marsala. Questi i fatti. Ieri, nel pomeriggio, un cittadino mentre lavorava nelle campagne di Digerbato, nella zona dei feudi, segnala alla pagina Facebook dell’associazione “Randagi del Sud” di Marsala, con tanto di foto alquanto macabra, il ritrovamento di un cane morto in circostanze molto strane. Si tratta di una simil pastore maremmana che è stata ritrovata priva di vita e con un laccio al collo, vicino ad un ponticello dove insiste una sorta di casetta dell’acqua. Il cane era al di là dell’inferriata che dà sulla strada, con un laccio bianco – spesso usato per alcuni lavori nelle campagne – legato al palo.

Subito sul posto, Rosa Errera, volontaria di Randagi del Sud e  Manuela Canale dell’ENPA che, costatandone la morte oltre che la macabra scoperta, hanno contattato sia i Carabinieri che l’Asp e gli operatori Aimeri per rimuovere l’animale. Le volontarie sono rimaste sul posto fino a tarda sera per capire la dinamica e dare una degna morte all’animale.

“Dalla mia esperienza posso dire che il cane è stato verosimilmente impiccato da qualcuno che prima lo ha legato all’inferriata e poi lo ha buttato dall’altra parte, strozzandolo”, ha affermato Errera. Alla nostra domanda, se il cane avrebbe potuto da solo scavalcare la ringhiera per liberarsi, la volontaria dei “Randagi” è abbastanza sicura nel ritenere che “…un cane di 30 chili difficilmente avrebbe potuto scavalcare, l’inferriata era molto stretta. E poi il cane avrebbe potuto facilmente rosicchiare la corda con i denti e liberarsi. Una chiara prova è il fatto che lo abbiamo ritrovato con la lingua di fuori e di colore nera”. I Carabinieri comunque, stanno compiendo un’indagine per appurare i fatti.

cane impiccato Digerbato

                                  Il luogo in cui è stato rinvenuto il cane

Esclusa l’ipotesi dell’intimidazione nei confronti di qualcuno – il cane non aveva microchip nè un collare con il nome – restano ancora tanti dubbi sulla possibilità che il cane sia stato effettivamente impiccato da mano umana. Potrebbe essere, invece, un caso di abbandono. Un cane, femmina, abbandonata e legata ad un palo che per liberarsi fa il gesto disperato ed insensato di arrampicarsi dal  muro e rimanere strozzata. Il viso scorticato che l’animale presentava potrebbe essere proprio il tentativo, l’ultimo, di un animale che cerca di liberarsi e/o salvarsi con tutte le sue forze. Nell’uno o nell’altro caso una tristissima vicenda.

Come affermano dall’OIPA, Protezione Animali sezione di Marsala, i casi di maltrattamenti e sevizie di animali, nel nostro territorio e con queste modalità sono rari rispetto ad altre zone della Sicilia, come nell’agrigentino. Sono molto più numerosi i casi di abbandono e per cui enti come l’OIPA si batte da sempre: microchippare e sterilizzare i cani, piuttosto che abbandonarli già cuccioli, lottare contro il randagismo, prendere misure adeguate e rispettose delle leggi per quanto riguarda i randagi e i branchi che gironzolano nella loro città, divenuta ormai il loro habitat dove procacciarsi in qualche modo cibo e acqua.

L’OIPA è molto cauta nel parlare di “cane impiccato da qualcuno” e cerca altre ipotesi plausibili. Anche noi.

N.B.: Pur essendo in possesso della foto del cane impiccato – visibile anche sui Social Network – la nostra testata, nel rispetto delle regole di deontologia professionale, ritiene opportuno non renderla pubblica, in quanto un’immagine molto violenta che potrebbe urtare la sensibilità dei lettori. 

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