Disegnare un immaginario

Vincenzo Figlioli

Marsala

Disegnare un immaginario

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venerdì 28 Luglio 2017 - 07:30

Spiace ripetersi: ma facendo un confronto tra i giornali di quest’estate e quelli del luglio scorso, ci rendiamo conto che i titoli sono sempre gli stessi. Gli incendi continuano a devastare il territorio siciliano da Est a Ovest e da Nord a Sud; l’emergenza rifiuti si ripropone con una sceneggiatura grosso modo simile rispetto a 12 mesi fa; gli incidenti stradali continuano a verificarsi quasi quotidianamente. Tirando le somme, possiamo dire che non è stata fatta una necessaria opera di prevenzione antincendio, che la raccolta differenziata non decolla e che le strade sono ancora poco sicure (e certi automobilisti poco rispettosi delle norme).

Ogni città, poi, ha le sue peculiarità: a Marsala cittadini e artisti locali sono scontenti del cartellone degli eventi estivi, i tifosi del calcio dopo una stagione deludente sperano in un pronto rilancio, gli operatori della marineria attendono l’inizio dei lavori del nuovo Porto, gli operatori turistici sperano di sapere presto se la Ryanair resterà a Birgi, i residenti del centro storico si lamentano degli eccessi della “movida” e dell’aumento della microcriminalità, gli osservatori politici registrano una profonda spaccatura tra Giunta e Consiglio comunale, in alcuni quartieri si protesta contro i disagi nell’erogazione idrica, le strisce pedonali di diverse strade sono ormai invisibili e i bagnanti chiedono chiarimenti sugli accessi al mare. Tutto ciò valeva lo scorso anno, esattamente come vale quest’anno.

Nonostante tutto potrebbe andare anche peggio: a Castelvetrano e Trapani, non ci sono né Giunta, né Consiglio e la gestione delle più alte cariche istituzionali è stata affidata ai commissari. Come se non bastasse i cittadini e i turisti del capoluogo attendono ogni mattina di sapere se possono farsi il bagno nella zona del lungomare Dante Alighieri o se l’amministrazione è stata costretto a sversare gli scarichi delle fognature a causa di un guasto alla condotta.

Personalmente, il “mal comune mezzo gaudio” non mi ha però mai convinto: è senz’altro importante avere una consapevolezza adeguata dei tempi che viviamo, sicuramente non facili, ma anche noi operatori dell’informazione non possiamo invitare i nostri lettori ad accontentarsi, perchè altrove va peggio o perchè c’è la crisi. Nè possono farlo gli amministratori, che hanno il dovere, anche nelle condizioni più complicate, di disegnare un immaginario che possa dare motivazioni adeguate ai cittadini affinchè remino nella stessa direzione, nell’interesse della comunità. Seppero farlo i governanti dell’immediato Dopoguerra, quando l’Italia era un cumulo di macerie. Non c’è ragione per cui non dovrebbero riuscirci i nostri governanti di oggi.

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