La nostra città, la nostra terra, è ricca di artisti che hanno conosciuto altrove l’affermazione ed il successo. Artisti “silenti” ma che quotidianamente sostengono la cultura del nostro Paese. Uno di loro è Claudio Guido Longo, marsalese, direttore d’orchestra di 38 anni che vive a Bologna. La “città rossa” lo ha accolto aprendo i suoi migliori teatri così come altre nobili location. Claudio Guido Longo ha studiato al Liceo Classico “Giovanni XXIII” e al Conservatorio “A. Scontrino” di Trapani (“ho iniziato tardi gli studi perché non sapevo se poteva diventare il mio lavoro”); dal pianoforte è passato al flauto seguendo poi una Masterclass con il suo insegnante Giorgio Zagnoni, presidente della Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna. Si diploma in flauto, poi intraprende il biennio, studiando con diversi maestri importanti per la sua formazione tra cui Domenico Alfano, Giampaolo Luppi, Aziz Shokhakimov, ecc.
“E’ stato nel corso del biennio, studiando direzione per ensemble che il mio maestro mi disse che ero portato per la direzione d’orchestra – precisa Claudio – e mi misi a studiare il repertorio lirico sinfonico laureandomi in musicologia”. Ha studiato e tanto per vincere i concorsi nazionali di Todi e Verona, tant’è che nella città veneta lo hanno contattato per far parte, il prossimo anno, della giuria tecnica. Adesso si ritrova a dirigere giovani musicisti e ad insegnare flauto a Reggio Emilia. “A novembre ho diretto “La serva padrona” di Pergolesi e poi un’opera scenica di Stravinskij, “Histoire du soldat” di difficile esecuzione; lo scorso 2 giugno invece sono stato invitato al Teatro Comunale di Bologna per il concerto per flauto ed orchestra d’archi di Pergolesi – ci ha fatto sapere il maestro -, eseguendo anche le Overture del “Barbiere di Siviglia” e del Nabucco”.
Il suo prossimo impegno sarà rappresentare “La serva padrona” con la Manfredini Chamber Orchestra con tanti giovani musicisti al Teatro Comunale di Bologna. Dando uno sguardo alla sua Marsala, Claudio Longo ha qualche “appunto” da fare: “Marsala per me è odio e amore. Me ne sono reso conto ai tempi del Liceo, dove presi coscienza che conta l’apparenza ed essere “figlio di”. Marsala ha avuto tanti artisti rinomati ma mai riconosciuti in patria. Parlo del compianto Giovanni Sorrentino che è stato anche direttore della SIAE, del maestro Salvatore Spanò attuale direttore del Conservatorio di Mantova, di Vincenzo Li Causi che insegna alla Bernstein School di Bologna. Non esistono soltanto le realtà come “Il Volo””. Poi dei suoi “sogni” dice: “Vorrei fare un concerto a Marsala. Avevo intrapreso dei rapporti con l’Amministrazione comunale ma non si è fatto mai niente – ci ha detto infine Claudio Guido Longo -… intanto altre città italiane mi invitano nei loro teatri a tenere concerti per orchestre…”.