La provincia di Trapani si prepara a vivere settimane elettoralmente intense, che riveleranno molto sull’aria che tira in Sicilia in vista delle regionali d’autunno. Torneranno alle urne a maggio, per eleggere i sindaci e rinnovare i Consigli comunali i cittadini di Trapani, Erice, Castelvetrano e Petrosino. Quattro Comuni che, per ragioni diverse, hanno avuto un ruolo importante nel dibattito politico degli ultimi anni.
Inevitabilmente le attenzioni maggiori vanno al capoluogo: Trapani è storicamente una realtà molto complessa, tendenzialmente conservatrice e non immune all’influenza della massoneria, che spesso ha avuto un ruolo di primo piano nella selezione della classe dirigente. Tuttavia, la delusione per l’operato di Vito Damiano e le divisioni del centrodestra aprono scenari nuovi. E nella sfida annunciata tra il senatore D’Alì e l’ex sindaco Fazio potrebbero inserirsi anche il candidato del Pd Piero Savona o il Movimento 5 Stelle, che spera di replicare anche in altre realtà l’exploit ottenuto lo scorso anno ad Alcamo con l’elezione di Domenico Surdi, primo sindaco pentastellato in provincia.
Grande curiosità anche per Erice, dove Giacomo Tranchida sta per concludere il suo secondo mandato e spera di poter contribuire ad eleggere un’amministrazione che lavori in continuità con la sua giunta, con un pensiero anche alle elezioni per il rinnovo dell’Ars. Da qui il sostegno all’attuale vicesindaco Daniela Toscano (vincitrice delle primarie) che dovrà vedersela con Daniela Virgilio (Area Attiva), Luigi Nacci (Psi), Cettina Montalto e Maurizio Sinatra, in attesa delle mosse del centrodestra e del M5S.
A Castelvetrano sta per chiudersi il turbolento mandato di Felice Errante, da un anno senza Consiglio comunale in seguito all’autoscioglimento del massimo consesso cittadino, in un clima che comunque risente anche delle numerose inchieste che hanno svelato inquietanti connessioni tra il clan Messina Denaro e la “zona grigia” del territorio. Nuovamente in campo l’ex sindaco Gianni Pompeo, che dopo aver preso le distanze dal centrodestra stavolta sarà sostenuto dal Pd. Al momento non ci sono candidature alternative, in attesa di capire come si muoverà l’asse politico che negli ultimi anni è stato costituito dallo stesso Errante e dal deputato regionale Giovanni Lo Sciuto, che potrebbe anche ritentare la scalata al Palazzo municipale, dopo la sconfitta di cinque anni fa contro l’attuale sindaco.
Infine c’è Petrosino, il più piccolo tra i Comuni della provincia chiamati alle urne. In carica c’è un sindaco come Gaspare Giacalone, che ha puntato sul cambiamento rispetto al passato, tracciando un percorso autonomo che lo vede equidistante tanto dal Pd quanto dal Movimento 5 Stelle. Non ha ancora sciolto la riserva, ma molti indizi lasciano pensare che sarà l’unico tra i sindaci in carica a restare in campo per tentare il bis. A contendergli la vittoria potrebbe esserci un mega listone civico che riunirebbe tutti i suoi oppositori politici. Una contesa da seguire con attenzione per capire se Petrosino ha davvero voglia di proseguire nella direzione individuata da quest’amministrazione comunale a partire dal 2012.
Dall’esito di queste consultazioni elettorali, in uno scenario più ampio, che vede al voto anche Palermo, si potranno avere indicazioni molto importanti sulla strada che i siciliani vorranno intraprendere nei prossimi anni. I successi e gli insuccessi che matureranno, avranno un ruolo cruciale nelle candidature e nelle alleanze che i territori proporranno in vista delle regionali, ma anche delle elezioni politiche del prossimo anno.