Sospetta associazione mafiosa: maxi sequestro di beni al marsalese Pietro Centonze

redazione

Sospetta associazione mafiosa: maxi sequestro di beni al marsalese Pietro Centonze

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giovedì 09 Febbraio 2017 - 12:28

Il valore complessivo del sequestro è di circa 3 milioni di euro

Nella giornata di ieri, gli agenti di Polizia della Divisione Anticrimine della Questura, insieme ai Militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Trapani e della Compagnia dei Carabinieri di Marsala, hanno eseguito a Marsala e a Mazara del Vallo il sequestro anticipato di beni ai fini della confisca, per un valore stimato di circa 3 milioni di euro  nei confronti del marsalese Pietro Centonze, classe ’69. Il Provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Trapani – Sezione Misure di Prevenzione – su proposta del Procuratore di Marsala e del Questore di Trapani per l’applicazione della misura di prevenzione personale e patrimoniale in seguito all’analisi delle risultanze investigative sulle peculiari condotte criminali di Centonze. In particolare, la figura del Centonze è stata ritenuta dagli investigatori come socialmente pericolosa, in quanto gravemente indiziato di appartenenza all’associazione mafiosa “Cosa Nostra” e nello specifico alla famiglia mafiosa di Marsala.
Lo stesso, infatti, tratto in arresto nel 2002 nell’ambito dell’operazione antimafia di Polizia “Progetto Peronospera”, è stato condannato con sentenza definitiva della Corte di Appello di Palermo nel 2005 a 2 anni e sei mesi di reclusione poiché riconosciuto colpevole del reato di favoreggiamento aggravato per aver favorito la latitanza dei boss mafiosi Amato.
La pericolosità del Centonze si è manifestata, inoltre nel più recente periodo, con il coinvolgimento nell’omicidio dei due extracomunitari Alì Essid e Rafik El Mabrouk, avvenuto il 3 Giugno 2015 a Marsala.
Per il duplice omicidio, Pietro Centonze è stato tratto in arresto e condannato, insieme al cugino Domenico Centonze, con sentenza emessa il 16 settembre 2016 dal GIP presso il Tribunale di Marsala alla pena di 20 anni di reclusione.

Pertanto, in questa prima fase, ai fini dell’applicazione della misura personale e patrimoniale, è stato ottenuto dal locale Tribunale Sezione Misure di Prevenzione, il sequestro anticipato ai fini della confisca di 19 beni immobili, 7 beni mobili registrati, 4 imprese, 14 tra conti correnti e rapporti bancari di altra natura, per un valore complessivo, stimato in atti, di circa 3 milioni di euro.

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