Un tavolo tecnico permanente in Prefettura sulla situazione dei 44 lavoratori disoccupati del Cedi, il Centro distribuzione, dell’ex Gruppo 6 Gdo. E’ quello che hanno ottenuto i sindacati oggi, nel corso di un incontro in Prefettura.
In Prefettura, i rappresentanti sindacali della Filcams Cgil, della Fisascat Cisl e della Uiltucs Uil, hanno, in particolare, chiesto l’istituzione del tavolo tecnico con la partecipazione del prefetto Postiglione direttore nazionale dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Inoltre è stato chiesto che la Prefettura assuma il ruolo di regia al fine di mantenere la vertenza dell’ex Gruppo 6 Gdo nel territorio trapanese.
I segretari della Filcams Cgil, della Fisascat Cisl e della Uiltucs Uil hanno incontrato i rappresentanti della Prefettura nel corso del sit in dei 44 lavoratori a cui si è aggiunto anche il sindaco di Castelvetrano.
La Filcams Cgil, la Fisascat Cisl e la Ultucs Uil esprimono, ancora una volta, forte preoccupazione per i quarantaquattro lavoratori dell’ex Gruppo 6 Gdo ancora senza occupazione e per coloro che hanno esaurito gli ammortizzatori sociali.
“I lavoratori – dicono i segretari della Filcams Cgil Anselmo Gandolfo, della Fisascat Cisl Mimma Calabrò e della Uiltucs Uil Mario D’Angelo – sono profondamente sconfortati e stremati dall’attesa e dall’assenza di prospettiva e chiedono allo Stato risposte certe circa il futuro del Centro distribuzione dell’ex Gruppo 6 Gdo. Inoltre – proseguono – gli ammortizzatori sociali stanno scadendo e ai lavoratori sta venendo meno l’unica fonte di reddito”.
I sindacati esprimono, dunque, preoccupazione per una situazione che sta determinando disagio da parte dei lavoratori, che si dicono rammaricati, amareggiati, oltre a esprimere sfiducia nei confronti delle Istituzioni.
La Filcams Cgil, la Fisascat Cisl e della Uiltucs Uil ribadiscono, nonostante la sfiducia dei lavoratori, piena fiducia nello Stato, che nel 2013 ha confiscato al re dei supermercati Giuseppe Grigoli, condannato con sentenza definitiva per mafia e ritenuto uno dei più fidati collaboratori del latitante castelvetranese Matteo Messina Denaro, i beni tra cui il Gruppo 6 Gdo che gestiva i supermercati e il Centro distribuzione con il marchio Despar.
“Aver restituito allo Stato un bene creato e gestito dalla mafia – dicono i segretari Gandolfo, Calabrò e D’Angelo – ha ridato dignità al territorio ma i tempi burocratici nel garantire il mantenimento di tutti i livelli occupazionali rischia di vanificare l’importante risultato ottenuto per l’affermazione della legalità. E’ indispensabile che l’Agenzia dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata trovi rapidamente una soluzione per concretizzare l’impegno assunto nel trovare occupazione ai 44 dipendenti. Ai lavoratori – concludono – va garantita la dignità attraverso il lavoro”.
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