Domani è Natale. Lo sarà anche quest’anno, nonostante le notizie strazianti che arrivano da Aleppo, dove 4000 bambini sono ancora intrappolati nella zona est della città e rischiano di non sopravvivere all’arrivo dei soccorsi. Lo sarà anche quest’anno, nonostante l’ennesimo attentato rivendicato dall’Isis abbia colpito proprio i mercatini natalizi della capitale tedesca, uccidendo 12 persone, ferendone 50 e lanciando un altro duro attacco alle tradizioni e al modello culturale europeo. E lo sarà anche nonostante i dirottamenti aerei, le sparatorie notturne all’inseguimento delle milizie del terrore, i barconi che attraversano il Mediterraneo, per sfuggire a guerre e persecuzioni.
Sarà Natale anche per i genitori di Giulio Regeni, il primo senza quel figlio il cui corpo è stato martoriato ignobilmente dai militari egiziani. E per quei centomila giovani italiani che hanno lasciato il proprio Paese per mancanza di spazi e opportunità e ora si devono anche sentir dire dal Ministro Poletti che è “meglio non averli tra i piedi”…
Sarà Natale anche per la classe dirigente di questo Paese, che in molti casi continua ad essere totalmente inadeguata rispetto ai bisogni della popolazione. E per chi quest’anno ha perso la casa, il lavoro, un proprio congiunto e non sa dove trovare le energie per andare avanti. O per chi ha scommesso su se stesso o su una nuova iniziativa privata e non sa se chiudere i battenti o resistere ancora.
Sarà Natale per chi è rimasto da solo e non si rassegna a guardarsi intorno e non trovare uno sguardo amico. E anche per chi sta scontando una pena in carcere e se potesse tornare indietro non ricommetterebbe gli errori che adesso lo stanno tenendo lontano dai propri affetti e da quel valore assoluto che chiamiamo libertà.
Guardando alle cronache delle nostre zone, sarà Natale anche per Matteo Messina Denaro e i suoi sodali: ogni anno sembrano più deboli e isolati e invece le inchieste della magistratura e delle forze dell’ordine ci dimostrano che continuano a godere di consensi e protezione.
Sarà Natale per tanti cittadini siciliani che si preparano a tornare alle urne nel 2017 per il rinnovo dell’Ars o delle amministrazioni comunali: da Palermo a Catania, passando per le vicine Petrosino, Trapani, Erice e Castelvetrano. C’è chi è pronto a impegnarsi in prima persona, chi anela il cambiamento, chi lotta per difendere privilegi e posti di potere e chi, semplicemente, non ha più neanche la voglia di sperare in qualcosa.
Ci piace pensare che lo spirito natalizio possa in qualche modo stimolare energie o sentimenti positivi, instillare idee o intuizioni che possano rivelarsi utili nei mesi che verranno. O che semplicemente possa contribuire a restituire a tutti, seppur provvisoriamente, quel salvifico senso di serenità che spesso manca alle nostre giornate. Comunque vada, dunque, vi auguriamo di cuore il miglior Natale possibile.