Il rifugio per cani istituito dall’amministrazione partannese in collaborazione con le associazioni di volontariato ed animaliste presenti sul territorio diventerà presto un canile e potrà ospitare fino a 140 animali. Lo annuncia il sindaco Nicolò Catania che aggiunge “siamo orgogliosi dell’attività fin ora svolta, senza nascondere comunque le numerose difficoltà incontrate sia di ordine economico, che burocratico-amministrativo e organizzativo, vedi per esempio il personale da adibire assicurando turni consoni alle esigenze degli animali ospiti. La struttura è munita di apposita sala chirurgica per la sterilizzazione degli animali così come previsto dalla norma, che dopo la degenza vengono rimessi nel territorio. Ad oggi ci pregiamo di avere catturato circa 160 cani. Le catture sono avvenute ad opera del personale dell’UTC e con l’ausilio della Polizia Municipale. Nel solco di questa politica, da ultimo – spiega Catania – ho adottato l’ordinanza n. 60 del 17.11.2016 relativa agli obblighi dei proprietari e detentori di cani che è volta a far maturare nella cittadinanza la coscienza dell’obbligo di custodia in capo ai proprietari stessi, che devono altresì adottare tutte le misure adeguate per evitare la fuga e per prevenire situazioni di pericolo in danno di altri animali o di cittadini. L’ordinanza mira ovviamente a contenere il fenomeno dell’abbandono dei cani disciplinando le condotte dei proprietari e detentori di cani per combattere il randagismo. Così viene rimarcato l’obbligo, ormai notorio dell’iscrizione all’anagrafe canina, che viene indicato anche particolarmente per i cani da pastore. Siamo, infatti, convinti che tali animali, che spesso scappano al controllo dei proprietari, siano quelli che alimentano buona parte del fenomeno del randagismo. E’ per questo che i pastori verranno contattati individualmente e informati sulla nuova campagna operativa contro il randagismo ed in particolare sull’obbligo di iscrizione all’anagrafe canina. Siamo inoltre convinti – aggiunge Catania – che altra strategia per evitare il fenomeno del randagismo sia il divieto di somministrazione di cibo a cani vaganti per il territorio comunale, senza proprietario, su area pubblica, ma ciò potrà avvenire esclusivamente su area privata. La cittadinanza deve sapere che chi effettua la somministrazione abituale di alimenti a cani randagi è obbligato alla custodia e ad ogni altro obbligo che incombe sul proprietario, ivi compresa la registrazione all’anagrafe canina ed è ritenuto responsabile per eventuali danni arrecati a terzi. Non mi soffermo sull’obbligo degli strumenti necessari di pulizia e raccolta delle deiezioni, in quanto è il minimo che la coscienza civile debba suggerirci, o sull’obbligo dell’utilizzo della museruola e del guinzaglio a tutela dell’incolumità pubblica.
Conclude il Sindaco “siamo convinti che la lotta al randagismo è sinonimo di coscienza civile oltre che di manifestazione di umanità e affezione verso gli animali e per questo riteniamo che la cittadinanza tutta vada educata in quest’ottica precisando che dopo un breve periodo che si darà a tutti per adeguarsi si passerà alla fase repressiva”.
Cronaca