Cittadini in ansia per il futuro di Birgi. La proposta di Cimiotta: “Chi vive di turismo contribuisca economicamente”

redazione

Cittadini in ansia per il futuro di Birgi. La proposta di Cimiotta: “Chi vive di turismo contribuisca economicamente”

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lunedì 24 Ottobre 2016 - 07:56

Il futuro dell’aeroporto “Vincenzo Florio” di Birgi è destinato a tenere banco sul fronte politico e tra i cittadini, almeno fino al rinnovo (se verrà davvero sottoscritto) con la Ryanair. Al di là delle rassicurazioni arrivate sabato mattina a Trapani dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, un gruppo di cittadini ha già fissato per il 21 novembre l’evento #SalviamoBirgi, che prevede un sit in davanti alla sede della Camera di Commercio per sensibilizzare le istituzioni sulla situazione dello scalo trapanese. Contemporaneamente, su Facebook è nato un gruppo di aperta contestazione alle parole del sindaco di Trapani Vito Damiano che nei giorni scorsi ha definito l’aeroporto di Birgi “un lusso” che il territorio non può permettersi. L’associazione Trapani Cambia è intervenuta sulla questione parlando di gestione dilettantistica dell’aeroporto, con “nessuna governance, nessuna trasparenza, nessuna azione commerciale, tranne quella di fare gli utili ruffiani ai conti economici di Ryanair”. 

Fioccano nel frattempo le proposte anche tra i politici. Nelle ultime ore sull’argomento si è registrato un nuovo intervento anche da parte del consigliere comunale marsalese Vito Cimiotta, che punta su un contributo da parte dei privati: “Proporremo a tutte le attività commerciali e turistiche della nostra città, siano essere cantine, alberghi, B&B, ristoranti, pub o qualsiasi altra forma di attività che vive e vuole continuare a vivere di turismo, di contribuire, in proporzione al proprio fatturato e versare una determinata quota al fine di arrivare all’importo necessario perché l’aeroporto di Birgi continui a vivere e sopravvivere. Coinvolgerò a tal fine anche le associazioni categoria. Ritengo che ogni operatore turistico ed imprenditore, con un minimo di buon senso, possa e debba apprezzare tale iniziativa, condividendo la mia idea. Forse non arriveremo mai all’obbiettivo, però noi facciamo il nostro ed incrociamo le dita. Ritengo che sia sempre meglio agire che rimanere inermi ad aspettare una soluzione che potrebbe anche non arrivare. Il primo passo sarà quindi quello di censire tutte le attività che vivono di turismo e contattarle al fine di trovare subito una intesa con le stesse. È ovvia quella che sarà la contropartita per queste attività commerciali: pubblicità per una città che si è impegnata e turismo”.

Bisognerà vedere come gli operatori turistici, che già versano ai Comuni la tassa di soggiorno accoglieranno questa proposta.

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