“La pista ciclabile di Erice, opera ammessa a finanziamento dal Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare con decreto dell’8 febbraio 2011, doveva avere l’inizio dei lavori come da relativo bando “entro 120 giorni dalla concessione del finanziamento e provvedere al completamento delle opere entro il termine dei successivi 365 giorni, invece, l’inizio dei lavori è stato dato dopo 515 giorni e ad sono trascorsi più di 1000 giorni ed ancora i lavori sono in itinere, così sembra“. E’ quanto afferma il senatore del M5S Vincenzo Santangelo, che ha presentato la settimana scorsa al Senato, una interrogazione al ministro competente su questa tematica.
“Poi ogni volta che spunta il “rosso” a tinteggiare le grigie strade ericine si risveglia il senso critico del cittadino, come giusto che sia. Qualche settimana fa, lo stesso sindaco Tranchida alle domande : “Ci stanno da correggere in corso d’opera alcune criticità? Quali? – rispondeva: “Se in violazione di legge od errata esecuzione lavori lo faremo in danno dei responsabili”. Sicuramente qualcuno qualche responsabilità la dovrà pur avere! Qualcuno avrà sbagliato qualcosa? Qualche problema alla segnaletica stradale ci sarà? Sicuramente – continua il senatore – qualcuno aveva rimosso dalla testa l’idea della pista ciclabile ad Erice, per gli oggettivi ostacoli progettuali che la città presentava e presenta per la stessa. Sono consapevole e condivido che la mobilità in città sia essa Erice o ancor più Trapani, debba tener conto di chi vuol usare in sicurezza la bicicletta. E’ pur vero che le nostre città scaturiscono da uno sviluppo urbanistico che non ha pensato a sistemi alternativi di mobilità diversi da quelli a motore.
Ma a volerla dire tutta, le nostre città per attraversarle con le quattro ruote, non è che siano messe meglio. Ritornando al tema “pista ciclabile”, ripeto, come fatto rilevare da tanti utenti della bicicletta, questa non possiamo farla passare come il “fiore all’occhiello” della città di Erice e non possiamo quindi, far vantare il nostro territorio di avere realizzato una tra le prime piste ciclabili urbane.
Non è certo volere continuare ad alimentare la polemica, ma come ebbi a dire già nell’ottobre del 2014, in mezzo a tutto questo ci stanno i “soldi pubblici” ! Quindi con il criterio ed il buon senso del padre di famiglia, mi chiedo se sia giusto perseverare a spendere denaro pubblico in modo poco oculato, probabilmente in assenza di una giusta analisi del territorio. Adesso attendiamo ancora una volta la risposta del ministro soprattutto le ragioni dell’ennesima proroga al 30 settembre 2016, quando il bando stabiliva 365 giorni per la fine dei lavori. Pertanto il Comune di Erice, ha beneficiato di proroghe per un periodo cumulativo superiore a 180 giorni in contrasto a quanto previsto dal bando stesso. Chiediamo al ministero solo trasparenza !”.