In attesa di sviluppi sull’emergenza rifiuti, a seguito dell’esposto-denuncia presentato ieri in Procura a Marsala dai sindaci di Mazara del Vallo e Castelvetrano affinché si accertino responsabilità della Regione che ha la competenza di legge per l’indicazione della discarica dove conferire i rifiuti, dalla città del Satiro arrivano dati che segnalano un primo incremento nella percentuale della raccolta differenziata.
“A giugno – sottolinea il sindaco Nicola Cristaldi – abbiamo raggiunto la soglia del 10%. Un gran passo in avanti e che ci fa ben sperare anche per il futuro. Un aumento di produzione di differenziata, rispetto al nulla che ci siamo trovati a gestire in emergenza. Ricordiamo che il Comune non può per legge gestire alcun servizio se non in emergenza”.
Il sindaco annuncia inoltre che è pienamente in vigore l’ordinanza sindacale 70 del 2016 per la raccolta differenziata delle utenze non domestiche. E’ stata completata la distribuzione di 125 bidoni carrellati per la differenzia alle utenze non domestiche di bar, ristoranti, pizzerie, hotel, stabilimenti balneari, pub, camping del territorio cittadino, che hanno l’obbligo di effettuare la differenziazione dei rifiuti utilizzando esclusivamente gli appositi contenitori forniti dalla ditta incaricata per effettuare la raccolta differenziata.
L’ordinanza vieta alle utenze non domestiche:
· di esporre e/o conferire, rifiuti dalle ore 12,00 del sabato alle ore 12,00 della domenica di ogni settimana in tutta la Città;
· l’abbandono indiscriminato sul suolo pubblico di rifiuti differenziati e non differenziati, ed il conferimento degli stessi con modalità e orari difformi a quelli previsti.
· di abbandonare e depositare rifiuti di qualsiasi genere sul suolo e nelle acque superficiali e sotterranee e comunque nei luoghi diversi da quelli stabiliti per la raccolta differenziata.
Tali violazioni comportano l’applicazione nei confronti dei trasgressori delle seguenti sanzioni amministrative pecuniarie: da un minimo di 300 € ad un massimo di 3.000 €. Se l’abbandono riguarda rifiuti pericolosi, la sanzione amministrativa è aumentata fino al doppio. Se la violazione è ascrivibile ai titolari di imprese, ai lavoratori autonomi ed ai responsabili di Enti che abbandonano o depositano in modo incontrollato i rifiuti ovvero li immettono nelle acque superficiali o sotterranee è punita con la pena dell’arresto da tre mesi ad un anno o con l’ammenda da 2.600 € a 26.000 € se si tratta di rifiuti non pericolosi e con la pena dell’arresto da sei mesi a due anni e con l’ammenda da 2.600 a 26.000 € se si tratta di rifiuti pericolosi.
Sempre in emergenza, il servizio di differenziata sarà presto ampliato a circa 6000 utenze domestiche.