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“Fondi europei per gli aeroporti siciliani”: iniziativa dell’europarlamentare Giuffrida

Come abbiamo raccontato in questi giorni, gli aeroporti siciliani vivono una fase caratterizzata da numerosi punti interrogativi. Se le prospettive dei più grandi (Catania e Palermo) appaiono piuttosto rosee, con un sensibile aumento dei passeggeri, meno certezze si riscontrano per i due scali minori ( e Comiso), con le indicazioni del mondo politico regionale e nazionale che puntano verso un accorpamento con Punta Raisi e Fontanarossa.

Nel frattempo, qualcosa sembra muoversi al Parlamento Europeo, proprio in materia di trasporti. “La Sicilia deve decollare. E il rilancio degli scali aeroportuali siciliani può partire proprio da Bruxelles. Serve una strategia comune per realizzare i progetti strutturali necessari agli aeroporti di Catania, Palermo, Comiso e Trapani”. A dichiararlo è stata Michela Giuffrida, eurodeputata del Pd e membro della Commissione per lo Sviluppo regionale, a conclusione dell’incontro “Departing for Future: sfide e opportunità europee per gli aeroporti siciliani”.

Un vertice promosso proprio dall’eurodeputata siciliana che ha riunito attorno allo stesso tavolo i presidenti e gli amministratori delegati degli scali isolani, il vicepresidente del Parlamento europeo David Sassoli, i rappresentanti di vertice della Commissione europea, Enac, Sesar, e della Rappresentanza italiana presso l’Unione europea per discutere delle risorse che l’Europa può offrire per l’ammodernamento e lo sviluppo degli aeroporti siciliani.
Ho fortemente voluto questo incontro perché le attuali divergenze sulle questioni gestionali e di governance che riguardano gli aeroporti in Sicilia rischiano di distogliere l’attenzione da esigenze urgentissime e indifferibili come la realizzazione dei grandi progetti per la mobilità e per l’accessibilità della Sicilia. A Bruxelles – continua Giuffrida – si definiscono questioni cruciali per il finanziamento delle grandi infrastrutture di trasporto: fondi strutturali, aiuti di Stato, fondo europeo di investimenti strategici. Eppure, se lasciamo le cose così come stanno gli aeroporti siciliani continueranno a non avere fondi Ue e saranno esclusi dalle politiche europee. Non possiamo permettercelo, non possono permetterselo i nostri scali aeroportuali attorno ai quali ruota lo sviluppo stesso della nostra Regione, ed interi segmenti economici, alcuni per noi determinanti, come il turismo. Per questo – precisa Giuffrida – ho invitato qui a Bruxelles i Presidenti e Amministratori delegati degli scali siciliani, per parlare del futuro delle loro strutture, che è il futuro di un’intera Regione”.

La Commissione europea ha proposto una modifica del Regolamento sugli aiuti di Stato e ha avviato le consultazioni sul procedimento che punta ad agevolare l’utilizzo di alcune tipologie di finanziamento pubblico destinare a porti ed aeroporti, riducendo al minimo la cosiddetta fase di controllo: è questa la novità emergente dalla recente bozza contenente alcune modifiche alla disciplina di settore, prevista dal Regolamento UE n. 651/2014.
L’attuale proposta prevede però la compatibilità con gli aiuti di Stato per gli aeroporti con un traffico passeggero annuo inferiore ai 3 milioni di passeggeri e ubicati entro 100 km o a 60 minuti di percorrenza in auto ad un altro aeroporto i cui operano servizi di linea.

Questi due requisiti escludono dunque – precisa l’eurodeputato – tutti e 4 gli aeroporti siciliani dalla possibilità di avere gli aiuti di stato, perché se Comiso e Trapani hanno un traffico inferiore a 3 milioni di passeggeri l’anno, sono di fatto molto vicini ad aeroporti con voli di linea (Palermo e Catania). E’ perciò necessario superare questi vincoli, ed è importante chiedere l’inserimento dei quattro scali tra i progetti finanziati dal Piano Juncker, che ancora pochissima attenzione ha riservato al Sud d’Italia. Tutti questi interventi – continua Giuffrida – possono essere ora richiesti all’Europa in virtù della posizione geografica della nostra Regione. La Sicilia è infatti una regione “remota”, in quanto isola soffre di svantaggi ambientali e strutturali che richiedono interventi specifici e un regime particolare rispetto alle altre regioni più centrali. Questo è stato messo nero su bianco dalla Risoluzione sulla Condizione di Insularità della quale sono stata relatrice e che il Parlamento europeo ha approvato a larghissima maggioranza. La Commissione europea ha preso atto della Risoluzione e, adesso, tocca a Regione siciliana e al Ministero dei Trasporti puntare ad ottenere che la Risoluzione abbia applicazione. Il primo passo può essere proprio quello che riguarda gli aeroporti siciliani e la loro compatibilità con gli aiuti di Stato oltre che i finanziamenti UE ai nostri aeroporti nell’ambito di appositi progetti-pilota. Oggi – conclude Giuffrida – abbiamo avviato un confronto che potrebbe rappresentare la svolta per le nostre più importanti infrastrutture di collegamento con il resto d’Europa e che avrà prestissimo un seguito, in Sicilia, dove inviterò questi ed altri interlocutori a formalizzare un progetto da presentare alla Commissione europea”.

redazione

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