Sabato 23 aprile a Gavi, in provincia di Alessandria, il marsalese Giovanni Di Girolamo, ha partecipato alla cerimonia di consegna della piastrina di riconoscimento del bersagliere Ettore Repetto alle tre nipoti. Nato nel 1916, Repetto partecipò alla campagna di Russia con il 3° reggimento bersaglieri e risulta disperso dal lontano 19 dicembre del 1942. La piastrina identificativa è stata raccolta nei dintorni di Meschoff da Aleksander Perminov – un cittadino russo che partecipò alle ricerche delle fosse comuni dove furono sepolti i soldati italiani – e poi fu visionata da Edoardo Chiappafreddo durante un viaggio a Chertkovo. Nel settembre 2014, con il sostegno della sezione di Roma dell’associazione UNIRR, procedette all’acquisizione di 31 piastrine appartenute a militari italiani. 9 di esse appartenevano a bersaglieri del 3° rgt., dei quali 5 risultano dispersi nella stessa data del 19/12/1942. Il ritrovamento non prova che Repetto morì a Meschoff, potrebbe aver gettato via la piastrina così come potrebbero avergliela sottratta i russi. Giovanni Di Girolamo, membro di un gruppo di volontari che collaborano con Unirr sempre alla ricerca di “storie perdute” come quella dei soldati italiani che non fecero più ritorno dalla Russia, ha fatto il lavoro certosino di mettersi in contatto con i discendenti di Repetto nel Comune di Gavi. E proprio sabato scorso l’Amministrazione della piccola cittadina assieme all’Associazione Nazionale Bersaglieri, ha organizzato una solenne cerimonia nella frazione di Pratolungo, luogo natale di Repetto, proposta da Di Girolamo, grazie al lavoro di Nicolino Iadanza, Guido Galavotti e Pietro Bologna (cerimoniere). Nel suo intervento il marsalese, ha riassunto la tragica battaglia di Meschoff e come fu ritrovata la piastrina militare. Dopo i saluti del sindaco, Galavotti ha omaggiato il giovane bersagliere citando “I girasoli” di De Sica, mentre Bologna ha recitato una poesia di Skipech sul dovere del soldato. A seguire, la consegna della piastrina alle nipoti. “Il momento più commovente è stato quando mi sono intrattenuto con la grande famiglia di Ettore – ha dichiarato Di Girolamo -. È stato bello ricevere affetto e sincera riconoscenza per il lavoro svolto, in favore della memoria sociale e storica, affinchè il ricordo non muoia mai. Queste persone hanno atteso un segno del proprio caro per più di settanta anni”. La seconda parte della cerimonia si è svolta nel centro di Gavi, con la sfilata dei bersaglieri in bicicletta e la Fanfara di Torino che hanno commemorato i caduti delle guerre. [ claudia marchetti ]
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