Anche l’area Selinuntina punta al riconoscimento Unesco per il suo patrimonio storico e naturalistico. Ed in quest’ottica si inseriscono le attività programmate nel week end in corso, che vedrà anche la visita del commissario Unesco, Raymond Bondin, alla Tonnara di Torretta Granitola, sede dell’Istituto per l’Ambiente marino e costiero del CNR.
Bondin sarà accompagnato dal vicesindaco di Campobello Antonella Moceri e dal presidente del club Unesco di Castelvetrano-Selinunte, Nicola Miceli. La visita della Tonnara e del borgo marinaro di Torretta, che avrà inizio alle ore 9.30, si pone a conclusione di un week end che il commissario Unesco, personalità di ampio spessore culturale nota in ambito internazionale per l’impegno nello studio a salvaguardia dei beni ambientali e architettonici, ha trascorso sul territorio ai fini della valutazione e della qualificazione dell’area selinuntina. Giovedì scorso, infatti, Bondin si è recato anche in visita a Campobello ed è stato accolto dal sindaco Giuseppe Castiglione, dal vicesindaco Antonella Moceri e dal presidente del Consiglio comunale Simone Tumminello. Il commissario Unesco, in particolare, ha manifestato «grande ammirazione» per il parco archeologico delle Cave di Cusa, un sito che ha definito «unico al mondo per le sue peculiarità». Ieri, invece, Bondin, ha preso parte al convegno internazionale promosso dal Club Unesco Castelvetrano Selinunte e intitolato “Produzioni ed economia di una colonia greca di frontiera” che ha avviato ufficialmente il percorso verso la nomination di Selinunte e del suo territorio a Patrimonio dell’Umanità.
Al convegno, che si concluderà oggi pomeriggio e che ha visto la partecipazione di autorità istituzionali e di autorevoli esponenti del mondo accademico e scientifico, in rappresentanza del Comune di Campobello è intervenuta il vicesindaco Antonella Moceri, che ha portato i saluti del sindaco Castiglione e dell’Amministrazione comunale, dichiarando: «Il Comune di Campobello comprende nel suo territorio il sito delle Cave di Cusa, un’area archeologica distante circa 13 km da Selinunte, caratterizzata dalla presenza di cave di tufo calcareo da cui i coloni greci estraevano il materiale per la costruzione dei loro magnifici templi. Questa descrizione, rintracciabile su diversi siti e testi scritti, rischia tuttavia di risultare riduttiva. Le Cave di Cusa sono infatti un luogo meraviglioso e di sublime bellezza che deve assolutamente essere visitato. Solo così si potrà vivere quell’emozione fortemente suggestiva che induce lo spettatore a pensare che il tempo si sia fermato al lontano 409 a. C., quando la città fu colta di sorpresa e distrutta e le maestranze lasciarono i segni del loro lavoro, come se avessero potuto riprenderlo il giorno successivo. Questa bellezza non può e non deve essere apprezzata soltanto da pochi visitatori. Proprio per questo, oltre che per l’importanza e le dimensioni del sito, ritengo dunque che il parco archeologico di Selinunte e delle Cave di Cusa meriti il riconoscimento di sito Unesco Patrimonio dell’Umanità. Ѐ questo l’obiettivo che tutti insieme, oggi, ci prefiggiamo di raggiungere al fine di avviare quel processo virtuoso di valorizzazione del territorio che consentirà quindi un rilancio del turismo e dell’economia».