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Rifiuti: a febbraio migliora il dato sulla raccolta differenziata (+10%). Di Girolamo: “Dobbiamo arrivare al 65%”

E’ cresciuta di dieci punti la percentuale di differenziata a Marsala. Lo rende noto l’amministrazione comunale lilibetana a margine della riunione mensile effettuata dal sindaco Alberto Di Girolamo e dall’assessore con delega alla nettezza urbana Agostino Licari con i rappresentanti di Aimeri Ambiente Ettore Paladino (coordinatore del Sud Italia) e Biagio Sansica (responsabile della ditta a Marsala). I rifiuti differenziati sono infatti passati dal 34,79% del mese di gennaio al 44,17%. Un dato indicativo, che però non soddisfa pienamente il primo cittadino marsalese.

“I nostri appelli hanno sortito effetti positivi. Da gennaio a febbraio – sottolinea Di Girolamo – l’aumento è stato consistente. Ma non dobbiamo fermarci. Il nostro obiettivo primario è quello di arrivare almeno al 65% di differenziata per evitare di incorrere nell’ecotassa che, per le casse comunali e conseguentemente per i cittadini, sarebbe un consistente aggravio di spesa”.

Dal dato fornito dall’Aimeri emerge che continuano a essere le zone periferiche quelle che attuano la raccolta differenziata con maggiore oculatezza. Mentre il problema più consistente è quello dei condomini in cui, al contrario, non tutti si attengono alle regole del corretto smaltimento dei rifiuti. Positivi anche i dati raccolti a Sappusi e nell’isola ecologica del Salato.

“Stiamo dimostrando di volere bene alla nostra città – sottolinea il vicesindaco Agostino Licari – . L’aumento è significativo di una presa di coscienza del problema per la cui soluzione è necessaria e determinante la collaborazione del cittadino. Più presto riusciamo a raggiungere standard europei nella quota di raccolta della differenziata, più presto potremo risparmiare sulla tassa di smaltimento”.

Dall’analisi dei tecnici di Aimeri Ambiente emerge che l’aumento della raccolta differenziata è stato dovuto a un migliore smaltimento dell’rsu con la separazione da questa tipologia di scarti di plastica, piatti e bicchieri in particolare (90%) e umido (10%). Quasi invariate invece le quote di carta, cartone, vetro e metallo.

Guardando secondo un’ottica più ampia il dato marsalese, si nota inoltre una situazione generale più positiva rispetto a quella della media dei Comuni capoluogo. Dai dati riferiti al 2014, provenienti dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra), Agrigento, Enna, Messina, Siracusa, Catania, Palermo, Caltanissetta e Trapani hanno infatti registrano una media inferiore al 15% per quanto concerne la percentuale di raccolta differenziata. Nel caso in cui non riuscissero a migliorare sensibilmente la propria situazione, alla luce delle nuove disposizioni regionali i nove capoluoghi rischierebbero di pagare 21,36 € per ogni tonnellata di rifiuti contro i 12,36 € pagati attualmente.

redazione

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