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Libera ricorda il prefetto del popolo e incalza le istituzioni: “Dov’è finita l’eredità di Fulvio Sodano?”

Nel giorno in cui ricorda Fulvio Sodano, a due anni dalla scomparsa del “prefetto del popolo” che seppe dare al territorio una grande dimostrazione di rigore morale contro le infiltrazioni mafiose, il coordinamento provinciale di Libera ha inviato una nota agli organi di stampa in cui accanto alla memoria trova spazio l’impegno.

“La provincia di Trapani – si legge nel comunicato – oltre che per le bellezze naturali, si contraddistingue per far parlare di sé in rapporto a episodi di malapolitica e uso feudale del territorio, suddiviso in mandamenti, circoli politici, partiti, logge massoniche, fondazioni e movimenti. Qui a Trapani, più che altrove, non conta quanto vali ma a chi appartieni. Qui a Trapani però abbiamo anche una bellissima eredità, importante e densa: quella del Prefetto del Popolo. Così è chiamato il Prefetto Fulvio Sodano, scomparso due anni fa, dopo una lunga malattia. Era il Prefetto che dialogava, ascoltava la gente, gli ultimi, quelli che appartengono a nessuno. In una lettera inviata al Comune di Favignana per ringraziare di avere ricevuto la cittadinanza onoraria, l’oramai ex Prefetto Sodano, dal suo letto di sofferenze, gioiva scrivendo che la strada della sconfitta della mafia e del malcostume, soprattutto politico, è stata tracciata dai tanti giovani che preferiscono un percorso differente, certamente più lungo e pieno di difficoltà, ma onesto e carico di valori etici”.

Ma, come detto, nella nota trovano spazio chiari riferimenti a quell’insieme di intrecci in cui la politica e la criminalità organizzata trovano spesso terreno d’incontro in maniera più o meno diretta, ma anche a quelle situazioni che fanno tanto storcere il naso ai cittadini, a proposito di una condivisa idea di decoro delle istituzioni.

“Questo territorio – scrive ancora il coordinamento provinciale di Libera – ci sbalordisce sempre, con storie ed episodi che forse oramai costituiscono un fenomeno: dal ritorno sugli scranni del Consiglio Comunale di Lillo Giambalvo a Castelvetrano, intercettato mentre inneggiava a Matteo Messina Denaro (sanguinario boss mafioso latitante), al rientro in Consiglio Comunale a Trapani di Peppe Ruggirello, condannato per il reato di concussione, ma che a decorrere dei tempi di sospensione non si è fatto scrupolo di tornare a sedere in mezzo al Consesso Civico, nelle file di Forza Italia, partito alla cui guida è il senatore Antonino D’Alì. Senatore che in questi giorni è imputato di concorso esterno in associazione mafiosa, innanzi la Corte di Appello di Palermo. Basta solo citare questi tre casi di cronaca attuale per chiedersi: dov’é finita l’eredità morale che ha lasciato Fulvio Sodano? Lui ci ha insegnato la correttezza, la coerenza, la ribellione al compromesso mafioso, alla politica al servizio degli interessi personali, dire no alle ingiustizie. Ce lo ha insegnato non solo con le sue parole ma anche e soprattutto con il suo esempio. Esempio al quale tutti dovremmo ispirarci. Così come dovremmo ispirarci a lui per ritrovare quella passione civile e politica basata sul principio di servizio alla collettività, agli interessi della comunità e contro ogni forma di mafia e mafiosità. E oggi lo vogliamo ricordare – e vorremmo che tutti i trapanesi lo ricordassero – non come sterile ricorrenza ma come affermazione di un impegno personale, di ciascuno, per far sì che l’eredità del Prefetto del Popolo Fulvio Sodano, sia una ricchezza che ognuno deve custodire e non far disperdere. Una eredità condivisa per cambiare noi stessi per essere il cambiamento della società che vogliamo”.

redazione

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