Una realtà fatiscente e abbandonata. Questo il quadro che si son trovati di fronte i portavoce all’Ars e al Senato del Movimento 5 Stelle Valentina Palmeri e Vincenzo Maurizio Santangelo, che ieri mattina hanno effettuato una visita ispettiva presso l’Ipab Regina Elena di Castellammare del Golfo.
“Da quanto emerso – denuncia la Palmeri – la situazione in cui vivono da oltre un anno i circa 70 migranti non è delle migliori. La struttura versa in un totale stato di abbandono e le condizioni igienico sanitarie sono pessime”.
“Inoltre, – interviene il senatore Santangelo – la cooperativa Letizia che ha il compito di gestire la struttura, appare allo sbando e non più in grado di provvedere a quanto stipulato nell’Ats. Diversi dipendenti risultano assenti, con conseguenti ripercussioni sulla gestione complessiva. Al contempo, l’Ipab Regina Elena continua a vivere una situazione paradossale con le dipendenti storiche dell’istituto, oggi impiegate nelle cucine. Le loro retribuzioni mancano da troppo tempo, alcune non percepiscono gli stipendi anche da 70 mesi. Una situazione insostenibile che necessita immediatamente un cambio di rotta”.
Iniziata la visita ispettiva, è stato immediatamente richiesto l’intervento dei Carabinieri della stazione locale, allo scopo di effettuare dei rilievi fotografici e redigere un verbale che attestasse lo stato dei luoghi.
L’Ipab è stata trasformata da più di un anno in centro accoglienza straordinaria per migranti, attraverso la costituzione di una Ats con la cooperativa Letizia, riconducibile all’alcamese Norino Fratello, ex deputato regionale noto per avere patteggiato una condanna per concorso esterno in associazione mafiosa. Il commissario dell’Ipab, all’epoca della costituzione della Ats, era Francesca De Luca, candidata sindaco ad Alcamo per le amministrative del 2012.
“Appena arrivati – conclude Palmeri – abbiamo rilevato la quasi completa assenza del personale della cooperativa, a parte le operatrici dell’Ipab. Gli ospiti erano lasciati alla sbando, privi dei necessari servizi di assistenza e di aree dedicate alle sole donne e ai bambini, questo sommato allo scarsissimo stato igienico dei locali e alle fatiscenti condizioni strutturali dell’edificio e degli impianti, come i frigoriferi fuori uso, fanno pensare che presumibilmente sono molte le speculazioni di chi lucra su questo ente, come abbiamo già in passato fatto emergere. Ci auguriamo che anche la magistratura, con la quale siamo disposti a collaborare, intervenga tempestivamente per scongiurare situazioni più gravi e per mettere fine a questa illegalità diffusa che regna nelle Ipab e nei centri accoglienza migranti da ormai troppo tempo”.