Apprendo che il sindaco ha deciso di rinunciare per tre mesi al suo stipendio di 4.876,53 euro, stipendio che già lo stesso aveva dimezzato per scopi munifici. C’è comunque da dire che gli allegri amministratori del nostro Comune, ci costano ben 58.000,80 euro al mese per un totale per anno di circa 700.000,00 euro. In particolare il vice sindaco, essendo dipendente pubblico, percepisce l’indennità mensile di 1.878,70 euro, mentre gli altri due assessori, anch’essi dipendenti pubblici percepiscono al mese ben 1.584,88 euro ciascuno. Gli altre tre assessori che non sono pubblici dipendenti percepiscono al mese ben 3.169,75 euro ciascuno. Di fronte a tanto sperpero di pubblico denaro, mi viene in mente il simpatico gesto di due consiglieri del MSI che negli anni ’70 riversarono il loro gettone di presenza pari a lire 10.000 a seduta nelle casse comunali. Con questi risparmi, il MSI riuscì a far venire e collocare nella zona ex “margiteddru” oggi Lungomare, una locomotiva d’epoca (1910) che costituiva la prima attrattiva di un nascente parco giuochi. Ritornando allo sperpero di pubblico denaro, non dico ai solerti amministratori comunali di rinunciare totalmente ai loro sudatissimi emolumenti, ma di imitare quanto meno il simpatico gesto del nostro sindaco. Il loro stipendio infatti, a mio giudizio, offende la dignità dei nostri disoccupati e sotto-occupati, senza considerare che con questi risparmi si potrebbero prendere tante buone iniziative per la nostra Marsala. Mi permetto quindi di ricordare l’insegnamento di un grande Santo che dalle colline di Cartagine nel predicare il Cristianesimo diceva: “nella casa del giusto anche coloro che esercitano un potere in realtà altro non fanno che servire coloro che pensano a comandare e costoro esercitano il potere non certo per bramosia di comando o cupidigia di denaro ma per amore di servire”. Tempi ahimè che furono e quanta tristezza oggi.
Silvio Forti