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Presidenza del Consiglio: Sturiano favorito, ma salgono le quotazioni di Vinci

Si avvicina l’ora X. Sta infatti per insediarsi il nuovo Consiglio comunale di Marsala e c’è grande attesa per l’elezione del Presidente che sarà chiamato a guidare per i prossimi cinque anni il massimo consesso cittadino. Al momento in cui scriviamo, la situazione appare oltremodo ingarbugliata. Per l’elezione al primo scrutinio serve la maggioranza assoluta (16 voti) e il centrosinistra, potendo contare su 18 consiglieri, potrebbe risolvere questo primo passaggio politico senza chiedere il supporto dell’opposizione. Tutto ciò, naturalmente, se la coalizione di Alberto Di Girolamo riuscirà a presentarsi con un unico candidato. Attualmente, però, i papabili sono almeno tre: Enzo Sturiano, Oreste Alagna e Antonio Vinci. Il presidente uscente resta il favorito, ma l’atteggiamento di alcune frange del Pd nelle ultime ore lo ha a dir poco irritato. Per evitare sorprese, sta quindi cercando consensi anche tra gli 11 consiglieri eletti nella coalizione di Grillo, il cui supporto potrebbe rivelarsi decisivo. La candidatura di Oreste Alagna, lanciata dal leader socialista Nino Oddo a urne ancora calde, fatica a trovare spazio e persino il compagno di partito Michele Gandolfo si è mostrato piuttosto tiepido a riguardo. Nelle ultime ore è invece cresciuta molto la candidatura di Antonio Vinci. L’ex vicesindaco può contare su alcuni pezzi della maggioranza e spera di convincere anche qualcuno dell’opposizione a convergere sul suo nome. Ma non tutti nel Pd e tra gli altri gruppi del centrosinistra sono convinti di quest’ipotesi, per tante ragioni. Tra le altre cose, l’elezione di Sturiano liberebbe una casella in giunta, consentendo al sindaco di gratificare Cambiamo Marsala (che al momento non ha un assessore di sua diretta espressione), Psi o Una Voce per Marsala. Sempre che Di Girolamo non spiazzi ancora una volta tutti, scegliendo un tecnico di area, magari con competenze in materia di turismo e agricoltura.

La situazione è complessa e, come spesso accade in questi casi, dai tavoli e dalle riunioni filtrano poche informazioni. “Non so fino a che punto la città è interessata a queste dinamiche – commenta il neoconsigliere Daniele Nuccio (Cambiamo Marsala) -. E del resto, noi abbiamo vinto perché parlavamo un linguaggio diverso. Sono comunque ottimista, penso che troveremo la quadra, con un accordo che possa consentirci di eleggere subito il Presidente del Consiglio. Sarebbe il miglior messaggio da dare alla città. Anche perché, è logico che di fronte a incertezze o spaccature, l’opposizione proverà a infilarsi”.

Sui fronti opposti, nei giorni scorsi il M5S ha fatto sapere che il suo portavoce consiliare Aldo Rodriquez non si candiderà ad alcuna carica, lasciando intendere che per l’elezione del presidente voterà scheda bianca. Nella coalizione di Grillo, come conferma l’ex assessore provinciale Paolo Ruggieri (ProgettiAmo Marsala), non è ancora chiaro se i gruppi si compatteranno, proponendo una candidatura di bandiera (Giovanni Sinacori o Pino Milazzo) o se invece si procederà in ordine sparso. In mancanza di un nome unitario nel centrosinistra, la prima opzione potrebbe determinare il “nulla di fatto” al primo scrutinio e la necessità di procedere al secondo (dove non occorre la maggioranza assoluta). Ma per la coalizione di Di Girolamo sarebbe il primo passo falso di questa nuova stagione amministrativa. Nella seconda ipotesi, la partita potrebbe anche chiudersi alla prima votazione, consentendo ad alcuni gruppi d’opposizione di autodefinirsi “determinanti” e di poter vendersi questo risultato in vista dei successivi passaggi politici, a partire dalla definizione delle commissioni consiliari.

Vincenzo Figlioli

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