Lo scorso fine settimana la Camera del Lavoro di Marsala ha eletto il suo nuovo segretario: è il 47enne Pietro Genco, che subentra a Franco Coppola, in carica da tre anni. Ad attenderlo, uno scenario complicato, con un territorio che continua a pagare il costo di una crisi economica che non accenna a rientrare.
Da dove partirà il suo mandato?
Come ho detto subito dopo la nomina, cercherò di confrontarmi in tutti i modi con le istituzioni e con tutti coloro che hanno la possibilità di mettere in campo nuovi posti di lavoro. Metteremo il sindacato a disposizione di tutti per cercare nuova occupazione. Cercheremo di intervenire con l’amministrazione comunale anche sul fronte della tassazione dei cittadini per trovare qualche punto di equilibrio.
Poco più di un anno fa, il Comune di Marsala, i sindacati e le associazioni di categoria sottoscrissero un protocollo che intendeva favorire l’assunzione di manodopera locale da parte delle imprese che effettuavano lavori pubblici sul territorio. E’ rimasto lettera morta. C’è la possibilità di riaprire il discorso?
Ho già parlato con i colleghi delle categorie provinciali che se ne sono occupati. Cercheremo di portare avanti questo protocollo che servirà a diminuire la disoccupazione locale e a sostenere i nostri lavoratori. Noto che spesso, nei nostri cantieri, la manovalanza continua a provenire da altre città.
Cosa vi aspettate da quest’amministrazione?
Quello che si aspetta la città. Non solo buoni propositi, ci attendiamo che si volti pagina. Dopo un commissariamento, l’economia di una comunità ristagna sempre. Ci aspettiamo che il sindaco sappia dare risposte alla cittadinanza e alle fasce più deboli, dando nuovo lustro a Marsala.
Il sindaco ha spesso fatto riferimento all’importanza della macchina burocratica. A suo parere come funziona il Comune di Marsala?
Io penso che in ogni luogo, ogni tanto, è necessaria un’oleata. Credo che la nuova amministrazione saprà farlo.
Sui tributi, da che genere di proposte partirete?
Non bisogna ricordarsi dei tributi solo al momento di pagarli. Noi vogliamo parlarne con l’amministrazione in tempi non sospetti, prima che il Consiglio comunale approvi il bilancio, in modo da poter prevedere delle misure utili per i ceti meno abbienti. Speriamo si possa riuscire, quantomeno, a scaglionare i pagamenti.
Si parla spesso del ruolo del sindacato e della necessità di una sua modernizzazione…
Va bene la modernizzazione del sindacato, ma non in realtà come le nostre. Se non andiamo più nelle aziende, perché preferiamo concentrarci sui messaggi su Twitter o Facebook, finiamo per distaccarci dalla comunità e perdiamo incisività sul tessuto sociale. Dobbiamo stare più tempo tra i pensionati, i disoccupati. E’ partendo dalle basi dell’azione sindacale che possiamo modernizzare il sindacato.