In vista della discussa e scialba processione del Giovedì santo, caposaldo della tradizione marsalese, ho raccolto l’opinione di molti cittadini e turisti in visita a Marsala per assistere ad uno spettacolo che quest’anno si è rivelato pietoso. Negli anni trascorsi la processione ha visto un processo di “dimagrimento” contenutistico e di rimando questo assottigliamento si è manifestato nel flusso turistico. Questa meravigliosa rappresentazione teatrale e religiosa ha emozionato e commosso per secoli il nostro paese. Adesso si mostra in tutta la sua fallace organizzazione, punendo un gruppo di Apostoli per aver recitato la preghiera che appartiene a tutti i cristiani e che Cristo stesso, se scendesse dal cielo, inviterebbe a recitare in coro. L’ordine del vescovo di vietare la recitazione della suddetta è stato accolto senza remore dalla confraternita che prontamente e pubblicamente lo ha divulgato ai partecipanti. Il gruppo ha disobbedito ed è stato invitato ad allontanarsi dalla processione dal giovane segretario della confraternita. L’opinione pubblica, quella che mostra un pizzico di buon senso, ha difeso il gruppo degli Apostoli ricordando che la processione appartiene anche ai marsalesi e a tutte le persone che spendono le loro vacanze per assistervi. Ci saremmo aspettati la “giusta” disobbedienza e la continuazione della recita. Invece no. Nel 2015 siamo assoggettati ancora al potere incontestabile di un vescovo che ama farsi fotografare nelle corsie d’ospedale, passeggiando in pompa magna come un vip. La processione dovrebbe essere interpretata come un libro vivente che insegna la passione di un uomo che diffonde un messaggio meraviglioso: amatevi gli uni e gli altri. Se un’autorità cattolica vi comandasse di camminare per le strade con le “vergogne” all’aria, ubbidireste senza riflettere? Perché alcuni marsalesi non hanno difeso la propria tradizione, dichiarando che bisogna obbedire obbedire obbedire? Voglio ricordare che la processione fa confluire a Marsala un numero considerevole di turisti che aiuta la nostra provata economia ad andare avanti con un nodo in gola meno stretto. La processione dovrebbe diventare ogni anno più stupefacente e coinvolgente anche con l’aiuto dell’amministrazione comunale e dei cittadini. Un evento unico, mistico, particolare, sublime che si è ridotto ad un noioso corteo muto che distorce la bocca per via delle bucce di pistacchio gettate a terra da altrettanti marsalesi ruminanti e ottusamente inetti mentre assistono al disfacimento di un’altra bellezza antica.
Gloria Genna