Inasprite le misure detentive per quattro rapinatori. Uno di loro aveva rubato la corona da una statua della Madonna a Trapani

Vincenzo Figlioli

Inasprite le misure detentive per quattro rapinatori. Uno di loro aveva rubato la corona da una statua della Madonna a Trapani

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venerdì 20 Febbraio 2015 - 21:48

Gli uomini della IV Sezione della Squadra Mobile di Trapani, deputata alla repressione dei reati contro il patrimonio, hanno dato esecuzione all’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere a carico di Giuseppe Di Maggio, Giuseppe Vittorio Amato, Giuseppe Marrone e Antonio Patti.

Il provvedimento segue l’accoglimento del ricorso in appello proposto dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Trapani, Andrea Tarondo, contro l’ordinanza emessa dal gip che aveva sostituito con misure meno afflittive la misura cautelare in carcere originariamente applicata nei confronti dei quattro. Alla base della decisione della Sezione per il Riesame dei provvedimenti Cautelari personali e reali del Tribunale di Palermo, “la gravità del fatto e la pericolosità sociale dei soggetti coinvolti”, nonché l’intenzione di scongiurare la possibile reiterazione del reato.

Nel marzo dello scorso anno, Marrone, Patti e Amato, tutti palermitani, erano stati arrestati in flagranza di reato (rapina aggravata e sequestro di persona). Nella circostanza i tre soggetti si erano travestiti da finanzieri, indossando giubbotti simili a quelli delle Fiamme Gialle e collocando sul veicolo in loro uso un lampeggiante simile a quello in dotazione alle forze di polizia. In tal modo, simulando una perquisizione, erano riusciti ad entrare in un’abitazione del quartiere San Giuliano di Trapani, facendosi consegnare dalle loro vittime una somma pari a 940 euro. Successive ed approfondite indagini consentirono di arrestare qualche mese dopo Giuseppe Di Maggio, che aveva fornito il proprio supporto logistico, informativo e operativo ai rapinatori. Lo stesso Di Maggio, fu individuato come responsabile di altri reati contro il patrimonio perpetrati a Trapani, tra cui il furto della corona della statua della Madonna, avvenuto la notte tra il venerdì ed il sabato Santo durante la storica processione dei Misteri, presso la Chiesa “Nostra Signora di Fatima”.

Fin qui sottoposto al regime di sorveglianza speciale Di Maggio è stato condotto presso la casa circondariale di San Giuliano, mentre per Amato (detenuto a Foggia), Marrone e Patti (detenuti a Palermo) l’esecuzione della misura è stata effettuata dal personale della Polizia Penitenziaria delle rispettive case Circondariali, su delega della Questura di Trapani.

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