Nei giorni scorsi, la nostra redazione ha organizzato, negli studi di Radio Itaca un confronto tra i tre candidati del Pd alle primarie: Anna Maria Angileri, Alberto Di Girolamo e Luigi Giacalone. Pubblichiamo qui una sintesi della conversazione coordinata da Gaspare De Blasi e Vincenzo Figlioli, che ha visto i tre candidati parlare di incompiute, alleanze e questione giovanile, con uno spazio conclusivo dedicato all’appello finale.
Ci sono diversi nodi irrisolti nella storia recente di Marsala: le incompiute (dal Monumento ai Mille al Porto), ma anche le questioni irrisolte (come il Piano regolatore), le strutture che soffrono il degrado (Villa Damiani) e le risorse non adeguatamente utilizzate (il Parco Archeologico). Come intendete confrontarvi con questi temi?
Angileri: Le incompiute sono davvero tante. Partiamo dal Monumento ai Mille, che deturpa un lungomare che dovrebbe essere valorizzato attraverso l’infrastruttura per eccellenza, il Porto. Bisogna accelerare l’iter per il progetto pubblico, perchè attualmente il Porto è al buio e abbandonato a se stesso. Il progetto privato si trova all’ultimo step e va portato a compimento. Era stato bloccato perchè si temeva la cementificazione dell’area, ma io penso che si possa trovare un felice connubio tra ambiente e infrastrutture. La città ha sicuramente bisogno di un Piano Regolatore: non è possibile continuare con l’edilizia selvaggia. Ci vogliono regole precise: noi proponiamo un piano unico per le stradelle e per i colori, perchè sotto l’aspetto urbanistico la città lascia molto a desiderare. Poi c’è l’impiantistica sportiva: il campo di Terrenove, mai portato a compimento. E il Palazzetto dello Sport, per troppo tempo chiuso. Il Parco archeologico è sentito come un corpo estraneo alla città. Si potrebbe pensare a giovani Ciceroni che creino dei percorsi per fare in modo che, anche se incompiuto, possa essere fruito quanto più possibile dai cittadini e dai turisti.
Di Girolamo: Lo scorso anno, a febbraio, abbiamo organizzato due iniziative per parlare del Porto, coinvolgendo sia i tecnici del Comune sia quelli che avevano lavorato al progetto privato. In quel momento sono saltati i rapporti con il sindaco Adamo… A noi interessa che il Porto si faccia, perchè crea occasioni di lavoro e di sviluppo per la città, oltre ad essere importante per il turismo, così come l’aeroporto. Sul Piano Regolatore: bisogna capire se quello che era stato presentato negli anni scorsi va rivisto in base ai cambiamenti che ci sono stati. Il Parco Archeologico va fruito, pensando anche a potenziare la segnaletica e a curarne la pulizia…Molti ragazzi hanno difficoltà a fare attività sportiva, magari si sono fatti tanti investimenti, si sono sprecati tanti soldi. Con Alberto Di Girolamo sindaco, questo non avverrà. Bisogna anche pensare di trovare dei privati che possano prendersi cura di strutture come Villa Damiani.
Giacalone: E’ naturale che ogni amministrazione si adoperi a completare ciò che gli altri hanno lasciato incompiuto. Bisogna però trovare i finanziamenti per farlo. Anche per questo, per noi è importante coinvolgere i privati. Occorre portare a conclusione l’iter del Piano Regolatore, ma bisogna anche rivalutare il patrimonio immobiliare, oggi prossimo allo zero: proprio per questo intendiamo lavorare per far sì che Marsala diventi la Capitale Europea del Bed & Breakfast. Tra le strutture da recuperare citerei anche l’ex carcere, il Castello, che è un posto bellissimo e può diventare un luogo importante per la città. Per quanto riguarda il Parco Archeologico, da sindaco intendo fare in modo che i marsalesi possano riappropriarsi delle loro passeggiate ai viali. Noi intendiamo fare in modo che Marsala faccia un salto di qualità, costruendo una nuova identità culturale che guardi maggiormente al Mediterraneo e che possa avvalersi del supporto dei privati.
Con chi intendete realizzare il vostro programma? E a che punto sono le liste per il Consiglio comunale?
Giacalone: Io ho lanciato alcune idee, ho anche detto ad Alberto ed Anna Maria di sederci assieme e definire un po’ di candidati, a prescindere dall’esito delle primarie. Ho anche proposto di presentarci assieme agli alleati e di confrontarci con loro in maniera unitaria. Saremmo più forti e più credibili. Il perimetro della coalizione, già definito in un documento, è quello che sostiene il governo regionale, con l’aggiunta dei movimenti civici di centrosinistra, con una linea di demarcazione che riguarda la questione morale. Per quanto ci riguarda, comunque vadano le cose, intendiamo cambiare questa città, farla sognare, dando speranza ai giovani.
Angileri: Noi dobbiamo arrivare all’8 febbraio facendo le primarie e facendole bene. E i candidati stanno facendo un lavoro straordinario in tal senso. Il 9 ci confronteremo con gli alleati, che non abbiamo scelto noi, ma il direttivo del Pd di Marsala, alla presenza del segretario provinciale Campagna e del segretario regionale Raciti: con Psi, Udc, liste civiche e Articolo 4. Dal 9 in poi, si riconvocherà il direttivo per ricucire con gli alleati e trovare la giusta sintonia per vincere uniti, nell’interesse della città. Per quanto riguarda le liste, per me devono farne parte uomini, giovani, donne, professionisti, ma soprattutto persone competenti. Gli assessori potranno essere politici, ma dovranno essere anche tecnici. Da sindaco, cercherò le sei persone migliori per competenza, determinazione, voglia di fare, in modo da risollevare la città nei campi in cui è carente.
Di Girolamo: Da segretario ho avviato una serie di incontri con tutti i partiti che alle elezioni regionali sostenevano Crocetta. Dopo il 9, continueremo a discutere con l’Udc di Sinacori, il Psi di Lucia Cerniglia, il movimento di Pino Milazzo e le liste civiche. Nessuna apertura, almeno da parte mia, a Pizzo e Ferrantelli. Se Articolo 4 avanza una propria candidatura, diventa difficile parlare di un’alleanza con noi. Io ho sempre parlato di progetti, programmi e discontinuità con la precedente amministrazione. E questo vale anche per le liste: da segretario ho avviato un confronto con cittadini che abbiano voglia di far politica nell’interesse della città. Ma in questa fase non ho promesso a nessuno poltrone o assessorati.
Parliamo della questione giovanile. Molti marsalesi vanno a studiare fuori, ma poi non tornano, rassegnati all’idea che non potranno realizzare i propri sogni nella propria città. Come intendete far cambiare loro idea?
Di Girolamo: L’emigrazione giovanile è sicuramente uno dei problemi principali. Partiamo dall’Università: se quella di Palermo funzionasse meglio, potrebbero stare più vicini alla loro città. Spesso, i giovani non tornano perchè chi si abitua alla civiltà e ai servizi che trova in altre parti d’Italia e del mondo, difficilmente torna se le cose non cambiano. Li facciamo tornare, però, soprattutto se creiamo condizioni di lavoro. Senza investimenti e servizi, se non aumentano i turisti, difficilmente queste condizioni potranno realizzarsi. Ho visitato in questi giorni aziende stupende che investono e vanno aiutate a crescere, in modo che possano assumere più giovani. Ma bisogna pensare anche alla dispersione scolastica, a scuole più adeguate ai nostri tempi, a maggiori investimenti.
Giacalone: Sto partecipando a questa competizione per non sentirmi dire da mio figlio, tra qualche anno, che non ho fatto nulla per la nostra città. Abbiamo l’obbligo morale di fare tutto il possibile per dare una speranza ai giovani. Per quanto riguarda l’ordinaria amministrazione, giudicherò i dirigenti comunali in base a come vengono garantiti i servizi pubblici. Ma un’amministrazione deve pensare a come creare le condizioni per far rimanere i giovani nella propria città. Noi pensiamo che si debba puntare soprattutto sull’agricoltura e il turismo. Da un lato la crescita dell’imprenditoria agricola, dall’altro le infrastrutture, porto e aeroporto, ma anche l’organizzazione di eventi musicali nei Bagli, Marsala Capitale Europea del Bed & Breakfast, una Festa della vendemmia…e poi intendiamo inserire i nostri giovani negli aeroporti da cui partono i voli Ryanair, per promuovere la nostra città.
Angileri: L’esodo giovanile è fenomeno diventato ormai insopportabile e un primo cittadino ha il dovere di offrire ai ragazzi la possibilità di rimanere. Per tale ragione abbiamo pensato a una serie di proposte: il prestito d’onore, il credito d’imposta e gli incentivi fiscali per i giovani che intendono intraprendere attività d’impresa e di lavoro autonomo; un supporto da parte degli uffici comunali alle iniziative in fase di start up; spazi di aggregazione su tutto il territorio, da Nord a Sud. La ripresa dell’economia nel suo complesso nasce da un circolo virtuoso: se facciamo ripartire il turismo, i servizi, le infrastrutture, il decoro urbano, se la scuola funziona e si riduce la dispersione scolastica, se innalziamo in generale il livello delle competenze, allora l’economia potrà ripartire. E a quel punto i giovani non saranno più costretti a partire e potranno scegliere liberamente se restare o andare via.
Appello finale:
Angileri: Il mio è un progetto chiaro per la città. Credo che Marsala abbia bisogno di una guida sicura, con le giuste interlocuzioni a Palermo, Roma e Bruxelles. La mia è una candidatura nel segno del rinnovamento e rappresenta l’area renziano del Pd. La politica ha fallito in questi anni perchè ha fatto troppe discussioni sterili. Adesso è arrivato il momento del fare e per fare occorre affidarsi a gente competente e volenterosa e ad una proposta seria e determinata, in grado di cambiare radicalmente il volto di Marsala.
Di Girolamo: Da segretario del partito mi candido perchè la politica deve essere al servizio della città, non di se stessi. Con me il Comune di Marsala sarà una casa di vetro, aperta a tutti coloro che vorranno lavorare per cambiare la città. Opererò in discontinuità con chi ha amministrato la città in precedenza e non l’ha fatto bene. E sarò un sindaco a tempo pieno.
Giacalone: Mi candido perchè credo che le idee creano ricchezza, mentre non sempre la ricchezza dà idee. Mi candido perchè assieme a quello che di meglio esprime questa città nel mondo delle professioni, delle arti, dei mestieri, intendo far uscire Marsala da quel velo di depressione che la avvolge e dare una prospettiva di rilancio economico mettendo al centro i giovani. Abbiamo bisogno delle idee dei giovani, che sono una risorsa indispensabile e che con me saranno protagonisti della vita cittadina.