Da una parte gli avvertimenti del leader Matteo Renzi: “…se Forza Italia non vota il presidente della Repubblica ce lo eleggeremo da soli”, dall’altra lo spirito d’emulazione verso i dirigenti nazionali. Sta di fatto che la scelta del Partito Democratico di effettuare le elezioni primarie interne, rischia di lasciare il partito da solo nella corsa alla carica di sindaco. Naturalmente la nostra è una interpretazione un po’ forzata, ma dalle indiscrezioni e dalla prime dichiarazioni, sembra che i movimenti e i partiti che hanno dialogato nelle ultime settimane con il Pd, stiano per prendere decisioni diverse.
Il capogruppo di Insieme per Marsala, il gruppo più numeroso presente a Sala delle Lapidi ci ha rilasciato la seguente dichiarazione. “Abbiamo avviato una discussione con il segretario del Partito Democratico Alberto Di Girolamo. Si è parlato di programmi e davamo per scontato che fosse lui il candidato a sindaco. Niente in contrario su gli altri nomi che parteciperanno alle primarie del Pd – ci ha detto Arturo Galfano -, ma da questo momento prenderemo in considerazione anche altre soluzioni. Non ci sentiamo più vincolati”.
Parlano apertamente di primarie di colazione invece quelli di Articolo 4. Il movimento il cui leader locale Enzo Sturiano aveva annunciato, prima delle festività natalizie, la sua candidatura a sindaco, era stato escluso dalle trattative dal segretario del Pd, che aveva dichiarato che come punto di riferimento la coalizione avrebbe dovuto richiamarsi alle forze politiche che sostengono il governo regionale guidato da Rosario Crocetta. C’è voluta una riunione della direzione comunale del Pd, con la presenza del segretario regionale Fausto Raciti per “riammettere” Articolo 4 all’interno della coalizione. Ma da un comunicato arriva per i democratici la classica secchiata di acqua gelata: “In un territorio complesso come quello di Marsala è più che mai necessario che la coalizione di centro sinistra si mostri compatta e vada alla scelta del proprio candidato attraverso primarie di coalizione – afferma Luca Sammartino, Presidente di Articolo 4 – I rapporti fra le forze politiche della coalizione a livello regionale dovrebbero far comprendere al segretario locale del Pd che non è più tempo di personalismi e le primarie di coalizione sono un’esigenza non solo della politica ma soprattutto dei cittadini elettori che possono, così, esprimersi liberamente indicando il candidato più adatto. Se il Pd locale dovesse insistere su posizioni di chiusura ci vedremmo costretti, a sfilarci da queste logiche che non comprendiamo, per dare l’opportunità ai marsalesi di pronunciarsi sulla nostra proposta per il governo della città”. E infatti la candidatura di Enzo Sturiano rimane sul tappeto.
Bocche cucite in casa socialista. Ma il deputato regionale Nino Oddo rischia di vedersi sfaldare il gruppo che ha costruito e che comprende anche due consiglieri comunali. Parlano invece quelli di Futuro per Marsala e dell’Udc e sono parole pesanti: “ Esprimiamo – affermano il consigliere comunale Pino Milazzo e il coordinatore cittadino dell’Udc, Giovanni Sinacori – le nostre riserve sulla conduzione politica del Partito Democratico in prossimità delle elezioni amministrative. Alla luce delle recenti decisioni assunte dai democratici per volontà della segreteria regionale che apprendiamo tramite stampa, riteniamo di invitare la segreteria comunale del PD a rivedere le proprie determinazioni. Apprezziamo che il PD scelga di fare le primarie di partito per selezionare la propria classe dirigente, ma non le accettiamo quali primarie di coalizione. Non è proponibile, inoltre, ritenere lo schema del governo Crocetta il dogma politico delle alleanze locali”.
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