Antonio Parrinello: "Confermata la candidatura di Luigi Giacalone". Sulle alleanze: "Non comprendo le posizioni di Alberto Di Girolamo"

Vincenzo Figlioli

Antonio Parrinello: "Confermata la candidatura di Luigi Giacalone". Sulle alleanze: "Non comprendo le posizioni di Alberto Di Girolamo"

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giovedì 15 Gennaio 2015 - 17:57

“Luigi Giacalone è candidabile, sarà candidato, vincerà le primarie e diventerà il nuovo sindaco della nostra città”. Ostenta sicurezza e va oltre ogni forma di scaramanzia l’ex deputato regionale Antonio Parrinello per confermare, dopo quelle di Alberto Di Girolamo e Annamaria Angileri, la terza candidatura alle primarie del Pd, che dovrebbe essere presentata alla stampa domenica.
Nessuna sorpresa in extremis, come qualcuno aveva ipotizzato?
Assolutamente no. In ogni caso noi abbiamo posto al centro, non le persone, ma i progetti. Come ho detto qualche settimana fa, il mio compito era rimettere un po’ di ordine in città. Il documento ha avuto i suoi effetti e anche il segretario regionale e il segretario provinciale non potevano non tener conto delle cose di buon senso che abbiamo scritto. Dovevamo poi trovare una sintesi in una persona che rappresentasse i nostri contenuti e l’abbiamo trovata in Luigi Giacalone.
Che succede con Articolo 4? I vertici del movimento di Ruggirello hanno fatto capire che non è così scontata la loro presenza in questa coalizione. E Enzo Sturiano non ha ancora ritirato la propria candidatura a sindaco.
Comprendo la posizione di Articolo 4. Non ho compreso la posizione del mio segretario che aveva deciso in maniera arbitraria che Articolo 4 era fuori dalla coalizione. In direzione, lunedì, i vertici regionali hanno ribadito che nella quinta città della Sicilia il perimetro della coalizione non può essere diverso da quello che sostiene il governo Crocetta. Tuttavia, mi pare che la posizione del segretario Di Girolamo non sia cambiata e per questo capisco il documento di Articolo 4. Le primarie serviranno a fare chiarezza anche su questo.
Non c’è il rischio che con una coalizione troppo eterogenea si ripropongano le difficoltà vissute dall’amministrazione Adamo?
Riportando a Marsala lo stesso perimetro che appoggia Crocetta non vedo questo rischio. Non dimentichiamo, poi, che Articolo 4 alle Europee ha contribuito al successo elettorale del Pd, votando la candidata Giuffrida che è stata anche eletta al Parlamento Europeo e sta lavorando molto bene. Non vedo problemi neanche con Psi o Sicilia Democratica. E’ il segretario Di Girolamo che vede posizioni inconciliabili laddove non ce ne sono.
Nel vostro documento si rivendica una sostanziale continuità con la Giunta Adamo. C’è però una parte consistente della città che chiede discontinuità alla prossima amministrazione…
Ritengo che con la giunta Adamo Marsala non fosse una tra le città peggio amministrate in Sicilia. Se si parla di pulizia, per esempio, consiglio di vedere com’è la situazione a Palermo…E voglio ricordare che con la Giunta Adamo Marsala è stata Capitale Europea del Vino e che gli assessori del Pd Antonella Genna e Antonio Vinci hanno fatto un ottimo lavoro. Ad ogni modo, se non fosse giunto un fatto esterno, la Adamo sarebbe ancora alla guida dell’amministrazione. Forse si poteva fare di più, ma per noi c’è molto di positivo in quello che è stato fatto.
In città, non sembrava che ci fosse una grandissimo consenso intorno all’amministrazione Adamo…
In questo periodo in Italia, in generale, non c’è grande consenso intorno alla politica. Accusare la Adamo e gli ex assessori di essere gli artefici della mala politica a Marsala come fa il segretario Di Girolamo, mi pare assolutamente fuori luogo. Questo è un momento difficile. E nei momenti difficili non ci si scambia accuse, non si fanno polemiche, ma ci si rimbocca le maniche e si lavora per risolvere i problemi.
Nella direzione di lunedì sera c’è stato un duro confronto a proposito del governo regionale tra lei e Di Girolamo. A che punto è la rivoluzione di Crocetta?
Il mio amico Alberto Di Girolamo era candidato con il Megafono e doveva essere uno dei protagonisti della rivoluzione di Crocetta. Magari la mancata elezione gli ha fatto perdere un po’ i rapporti con quello che sta accadendo. Crocetta ha preso una Sicilia sull’orlo del baratro, cercando di rivoluzionarla. Tanto è stato fatto e tanto altro si farà. Ricordando che per 50 anni la Sicilia è stata devastata e che i problemi non si possono risolvere in un minuto. La relazione di Alberto Di Girolamo mi è sembrata assolutamente ingenerosa rispetto al lavoro fatto finora dal governo regionale.

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