Con la tradizionale lentezza che ne caratterizza le mosse, anche la Regione Sicilia ha iniziato a interessarsi all’aumento delle accise sui liquori e i distillati. Programmato nel 2013 dal governo Letta, il provvedimento nazionale porterà nel prossimo gennaio a un rincaro del 30% rispetto alla quota fissata fino all’ottobre dello scorso anno, con inevitabili ripercussioni sui costi di produzione del Marsala, così come degli amari, delle grappe, del mirto o del limoncello. Raccogliendo lo spirito della campagna “stopalleaccise” lanciata nei giorno scorsi da Federvini, l’assessore regionale all’agricoltura Nino Caleca ha chiesto alla Commissione Attività Produttive di far proprio e trasmettere all’Assemblea Regionale Siciliana l’ordine del giorno con cui si chiede al Governo e al Parlamento nazionale di bloccare tale norma. “Il settore del Marsala da cui raccolgo l’allarme – ha dichiarato l’Assessore Nino Caleca – rappresenta per la Sicilia un segmento produttivo molto importante. L’aumento delle accise, in una misura così significativa ed in un momento in cui si sta cercando di potenziare la presenza dei nostri prodotti sul mercato nazionale e internazionale, rischia di farci perdere consistenti fette di mercato. Il Marsala, come altri prodotti della tradizione agro-alimentare siciliana – ha precisato l’Assessore Nino Caleca – rappresenta una di quelle eccellenze grazie alle quali il mondo ci conosce ed occorre, pertanto, mettere in atto tutte quelle misure di salvaguardia che non solo tutelino ed incoraggino la produzione ma che moltiplichino l’effetto di trascinamento che questi prodotti di punta svolgono come ambasciatori del gusto e dello stile di vita italiano nel mondo”.
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