Stamattina il Consiglio comunale ha trattato la relazione finale sull’inchiesta aperta sull’Atp Tp 1. A presentare il risultato di oltre due anni di lavoro il presidente della stessa, Michele Gandolfo. Molto articolato e per certi aspetti sorprendente il risultato portato all’attenzione del Massimo Consesso Civico. Occorre ricordare che la creazione della commissione d’inchiesta, era scaturita dalla volontà del Consiglio comunale di conoscere i motivi che hanno portato all’aumento del costo del servizio della raccolta dei rifiuti. Uno dei primi argomenti affrontati il lievitare del costo. Nel 2006, si legge nel documento illustrato, la raccolta allora ancora non differenziata, era pari a circa 8 milioni di euro l’anno. Nel 2007 in prossimità dell’assegnazione dell’appalto era lievitato a 10 milioni. Oggi l’importo è pari a 15 milioni. La relazione parla anche delle responsabilità della regione Sicilia della la mancata realizzazione di impianti di compostaggio e di discariche pubbliche, che avrebbero contribuito a diminuire i costi. Poco chiari sono state definite le procedure di appalto del servizio che ha portato l’Aimeri all’aggiudicazione della gara. “Ci sono state – ha detto Gandolfo – delle discrasie degne di approfondimento come per esempio il fatto che il contratto non preveda la rescissione in caso di scioglimento dell’Ato”. La relazione affronta anche la questione relativa alla diminuzione negli ultimi anni del volume dei rifiuti a fronte dei quali il servizio è rimasto a prezzo invariato. Gandolfo e la commissione da lui presieduta, si chiedono inoltre se sono state incassate le penali che la Giunta guidata da Renzo Carini ha elevato alla Aimeri per disservizi vari. “ Penali che sono diminuite sotto la amministrazione guidata da Giulia Adamo – ha affermato il presidente della Commissione -. Ci sono anche dei dubbi su alcuni servizi (per esempio il decespugliamento) del centro storico che sembrano svolte, malgrado contenute nei capitolati d’appalto, dal comune di Marsala. C’è inoltre la vicenda che ha visto la vendita di alcuni mezzi comunali all’Aimeri per 500mila euro che appare poco chiara”. La commissione punta il dito sul servizio di riscossione, oggi appaltato all’Aipa per un costo di un milione di euro e che prima veniva gestito direttamente in house dal Comune con un “evidente risparmio”. Infine due degli aspetti che, con misura diversa, hanno caratterizzato il dibattito politico nei mesi scorsi. “Per quanto riguarda l’Ato – afferma la relazione – c’è da sottolineare quanto affermato dal presidente dell’Adoc circa elenchi preconfezionati contenenti personale da assumere”. Su questo argomento il presidente del Consiglio si è detto preoccupato che queste segnalazioni possano essere state fatte da soggetti che potrebbero avere contatti con la criminalità mafiosa. Sturiano ha invitato l’Aula ad approfondire il dibattito. Sull’altra questione quella relativa alla fornitura del carburante all’Aimeri ricordiamo che quando la società si trovò nelle condizioni di non avere più apertura di credito presso i distributori marsalesi, l’Ato si sostituì all’Aimeri nel pagamento dei fornitori a “…cominciare dalla società Erg di proprietà della famiglia Adamo, a decorrere dal mese di giugno 2012, cosa che prima non avveniva”. La proposta della Commissione che comunque non è stata posta in votazione visto che la riunione del Consiglio è stata aggiornata a domani mattina, è quella di una convocazione di una riunione straordinaria del Consiglio comunale e di trasmettere contestualmente la relazione alla Commissione Nazionale Anticorruzione e per la trasparenza degli atti amministrativi. La relazione finale è stata firmata da tutti i componenti ad eccezione del Consigliere Ginetta Ingrassia che in aula ha detto che pur condividendo nel contenuto e nella sostanza parecchie delle conclusioni a cui la commissione è giunta, ha giustificato il suo voto contrario con la mancanza di metodo che ha caratterizzato le riunioni della Commissione stessa.
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