C’era una volta, anzi, c’erano, le carrozze con i cavalli. Poi agli inizi del Novecento sono state sostituite dalle prime auto. Infine sono nati i mezzi pubblici. A Marsala si guarda ormai con nostalgia quel pulmino giallo che girava nelle strade ed ogni tanto si fermava di fronte alle scuole pieni zeppi di bambini. Sembra passato tanto tempo che quasi ci si è dimenticati di chiamarli con il loro nome: Scuolabus. Proprio quelli gialli che si prendevano da piccoli per andare a scuola, quelli in cui si faceva la corsa per arrivare primi sulla portiera, poi però l’autista fermava tutti a gran voce perché prima doveva scendeva l’assistente per fare attraversare. Sui quei pulmini nascevano anche delle amicizie tra studenti di più scuole. La sparizione degli scuolabus aveva fatto quasi sperare che l’evoluzione raccontata qui, all’inizio, potesse concludersi con treni multimediali a doppie velocità che corrono in sopraelevate in Città, con auto volanti non inquinanti e moto ad energia eolica. Niente di tutto ciò è successo e niente accadrà. Gli scuolabus più realisticamente mancano per una politica assente ed interessata, per un’amministrazione inefficiente (colpe da non attribuire all’attuale commissario), per delle responsabilità “palleggiate”. E poco importa se la situazione oggi è insostenibile per le famiglie che fanno difficoltà a mandare i figli a scuola, poco importa che a Marsala c’è chi vive al di sotto della soglia della povertà – perché non si creano posti di lavoro e perché vige il più totale clientelismo -, che ci sono dei lavoratori, quelli storici che svolgevano il servizio scuolabus che sono disoccupati. Quello che è importante invece, è che le fazioni politiche si facciano ostruzionismo ai danni della cittadinanza senza prendere in considerazione i diritti tutelati dalla Costituzione Italiana e dalle leggi sovranazionali. Il diritto allo studio di cui all’articolo 34, è palesemente messo a repentaglio. Il diritto al lavoro di cui all’art. 1 e 4 non viene garantito. Che si mettessero una buona volta d’accordo le Istituzioni al fine di garantire il servizio scuolabus al di là dei bandi deserti e di tenere conto di tutte la parti in gioco, di tutti gli interessi, perché tirando troppo la corda da una parte, si finirà con lo spezzarla dall’altra. Garantire lo scuolabus agli alunni è un bene, ma non a discapito di chi potrebbe perdere il lavoro.
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