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Sospeso il servizio del posto di Ispezione Frontaliera al porto Trapani

Dal 15 luglio sono stati dirottati al Porto di Palermo, e in altri porti nazionali, tutti i servizi di controllo veterinario sui prodotti di origine animale provenienti da altri paesi. Un indotto importantissimo per il territorio trapanese legato sia al commercio internazionale del tonno, realizzato con navi portacontainer, sia all’import di variegati prodotti animali, provenienti dai Paesi del Nord Africa.

Tutto questo per un cambio sede del Posto di Ispezione Frontaliera (PIF), e per dei lavori completati in ritardo, che hanno portato i dirigenti del Ministero della Salute a prendere una decisione drastica, sospendendo l’attività ventennale del servizio a Trapani.

Adesso, che la nuova struttura è pronta alla consegna, e mancano solo gli allacci idrici, telefonici ed elettrici, si attende il nulla osta del Direttore del PIF di Palermo nominato dal Ministero “competente anche per le attività del PIF di Trapani”, che ha il compito di verificare il pieno completamento della realizzazione della nuova struttura, nonché il possesso di tutti i requisiti igienico sanitari e delle attrezzature necessarie.

Di seguito la ricostruzione della vicenda e l’accorato appello alle istituzioni e alle associazioni del territorio da parte del presidente  del Nuovo Consorzio del Porto di Trapani Andrea de Martino:

All’interno del Porto di Trapani, in alcuni locali convenientemente attrezzati della Stazione Marittima, da oltre 20 anni, opera un Posto di Ispezione Frontaliera del Ministero della Salute, utilizzato per la vigilanza ed il controllo veterinario sui prodotti di origine animale, provenienti da Paesi terzi.

L’attività del PIF di Trapani ha consentito, all’interno del Porto del capoluogo, un traffico mercantile molto importante legato sia al commercio internazionale del tonno, realizzato con navi portacontainer, sia all’import di variegati prodotti animali, provenienti dai Paesi del Nord Africa.

Un punto di riferimento fondamentale, pertanto, non solo per gli imprenditori che nel settore operano, ma anche per l’intera economia del porto e, dunque, della città e del suo hinterland.

La necessità di realizzare una nuova sede in linea con le direttive dell’Unione Europea ha spinto alcuni operatori portuali ed imprenditori trapanesi, in sostituzione degli Enti locali interessati, ad investire propri fondi nella realizzazione di nuovi locali presso la banchina Isolella.

Una nuova sede che, per convenzione, dovrà essere consegnata ed affidata, in via del tutto gratuita, al Ministero della Salute.

La prima data stabilita dal Ministero entro la quale si sarebbero dovute completare le opere necessarie alla sua realizzazione è stata il 31.03.2014.

Nel mese di aprile, vista la complessità della struttura e su richiesta della società trapanese il Ministero ha accordato una breve proroga dei termini fino al 15.05.2014.

Nei primi di giugno, a causa di difficoltà tecniche e burocratiche, dall’azienda è stata chiesta un’ulteriore proroga, presumendo come termine ultimo per la consegna il 31.08.2014.

Il Ministero della Salute, stavolta, “ha ritenuto non più ulteriormente procrastinabile” la data di conclusione dei lavori della nuova struttura e a decorrere dal 15 luglio, ha addirittura sospeso l’attività di vigilanza e di controllo veterinario del PIF di Trapani nella vecchia sede della Stazione Marittima.

Disponendo, ancora, che il servizio sarebbe potuto riprendere solo quando il Direttore del PIF di Palermo, “competente anche per le attività del PIF di Trapani”, avrebbe verificato il pieno completamento della realizzazione della nuova struttura, nonché il possesso di tutti i requisiti igienico sanitari e delle attrezzature necessarie.

E che, per non interrompere il flusso commerciale dei prodotti animali, gli operatori interessati si sarebbero potuti spostare in altri porti nazionali, quali, ad esempio, “il porto di Palermo”.

Dalla data di sospensione del servizio, i lavori nella nuova sede della banchina Isolella sono proseguiti ininterrottamente e, di fatto, ad oggi, sono ultimati. La nuova struttura è quindi, pronta alla consegna.

Mancano solo gli allacci idrici, fognari, elettrici e telefonici che comunque dovrebbero essere di competenza dell’Ente gestore e, dunque, del Ministero.

La decisione del Ministero della Salute colpisce l’attività del PIF nel momento più delicato, cioè nel passaggio tra la vecchia e la nuova struttura, interrompendo di fatto il traffico delle navi commerciali del pesce nel porto di Trapani.

Senza tener conto della gravissima ricaduta economica e occupazionale sull’indotto collegato, del collasso finanziario dei gestori dei magazzini doganali di temporanea custodia dei container e delle agenzie marittime.

Perciò, perché sospendere il servizio del PIF a Trapani?

Non si poteva prorogare per qualche altra settimana la vigilanza ed il controllo veterinario nella vecchia struttura, affinché si portassero a termine tutte le opere nella nuova sede?

Si sta cercando, forse, di spostare anche il traffico del tonno, legato per tradizione secolare al porto di Trapani, verso il porto del capoluogo siciliano?

In ossequio, dunque, alla nostra funzione e alla nostra missione di tutela degli interessi del Porto di Trapani e delle attività ad esso correlate, al fine di salvaguardare lo sviluppo del territorio, inteso come reale garanzia dei posti di lavoro, rivolgiamo un accorato appello agli Enti, alle Istituzioni ed a tutti i Rappresentanti Politici locali, affinché venga compiuta qualsiasi azione per la riapertura immediata del PIF di Trapani nei locali della Stazione Marittima per consentire il trasferimento del servizio nella nuova struttura.

Chiediamo, altresì, all’Associazione “Insieme per il Territorio” di istituire immediatamente un tavolo tecnico-istituzionale per monitorare costantemente gli avvenimenti affinché quanto sta accadendo non finisca nel solito dimenticatoio dove terminano, abitualmente, per apatia, tutti i problemi della nostra città.

Audrey Vitale

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