La Sicilia: Un Set Cinematografico per la Cina?

Vincenzo Figlioli

La Sicilia: Un Set Cinematografico per la Cina?

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lunedì 08 Settembre 2014 - 10:58

Negli ultimi anni lo sviluppo dell’industria e del mercato del Cinema in Cina si è intensificato. Notizia che è rimbalzata sui media per il potenziale che questo comporta per l’industria cinematografica internazionale.

Seicentotrentotto solo nell’ultimo anno. Questo il numero delle produzioni che la Cina, seconda potenza economica mondiale, può vantare oggi. Quantità ma anche tecnologia. L’industria sta investendo significativamente in sale cinematografiche IMAX-3D-4D per proiettare i successi Hollywoodiani. Sempre più spesso i blockbusters americani riescono a mantenere un successo mondiale grazie alla distribuzione in Cina con una popolazione di 1.3 miliardi di persone e un pubblico curioso per tutte le ultima novità. Una combinazione da capogiro per il box office.

Una domanda nasce spontanea: Ma tutto questo che c’entra con la Sicilia? La Cina ci appare geograficamente e culturalmente lontana, ma le sue produzioni cinematografiche stanno varcando i confini nazionali. Non stanno solo cercando canali di distribuzione dei propri film all’estero ma anche nuove location, luoghi doveambientare le storie dei loro film.

La Sicilia: un set cinematografico per la Cina? Quale migliore occasione di questa si potrebbe presentare per spezzare l’abitudine di sceneggiatori, registi e produttori di ambientare in Sicilia sempre le solite storie e per scrollarci di dosso l’impronta di un’unica realtà cinematografica siciliana…Le Film Commission di altre regioni d’Italia, per esempio quella Toscana, si sono attivate lavorando già con produzioni Cinesi per film e serial televisivi. Nell’Aprile del 2013 è entrato in vigore l’accordo di co-produzione tra Italia e Cina, allo scopo di creare nuove opportunità di collaborazioni tra le cinematografie dei due paesi.

Quali e quante storie potrebbero essere ambientate in Sicilia? Nell’immaginario del pubblico Cinese, è vero che la Sicilia si associa inequivocabilmente alla mafia cinematografica di Francis Ford Coppola della trilogia Il Padrino, alle vicende del commissario Cattani, interpretato da Michele Placido, del serial televisivo cult La Piovra, e alle atmosfere misteriose che queste storie riescono a suscitare. Ma la Cina non saprebbe raccontare la mafia made in Sicily e il pubblico cinese, costituito per lo più dai giovanissimi di età compresa tra i 15 e i 30 anni, trova al cinema svago e intrattenimento ma anche nuove destinazioni dove viaggiare. E poi raccontare, commentare, condividere. E se i proverbi sono lì a ricordarci la cultura di un popolo, allora io scommetterei su un proverbio Cinese che recita: bai wen buru yi jian 百闻不如一见, cioè meglio vedere una volta che sentire cento volte. Ecco perché l’occasione che si presenta non va sottovalutata.

Maria A. Ruggieri

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