L’artista Claudio Olivieri dona il suo “Antagonista” all’Ente Mostra di Marsala

Claudia Marchetti

L’artista Claudio Olivieri dona il suo “Antagonista” all’Ente Mostra di Marsala

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martedì 12 Agosto 2014 - 17:14

La collezione permanente dell’Ente Mostra di Marsala, la quale vanta opere di artisti di prestigio nazionale e internazionale come Pomodoro, Cagli, Accardi, Sironi, Marchegiani, Fioroni, si arricchisce di un’altra importante opera donata dall’artista Claudio Olivieri. Di origine romana, ma milanese d’adozione, tra i maggiori rappresentanti della pittura analitica italiana, Claudio Olivieri è stato protagonista, nel giugno del 2013, insieme a Claudio Verna di una collettiva curata dal critico d’arte Sergio Troisi, proprio nei locali dell’Ente Mostra di Marsala. La mostra “Olivieri, Verna. In Parallelo”, proponeva un confronto tra due artisti, diversi nel linguaggio ma vicini per aver assunto il colore e la luce come elementi principi la loro poetica. La pittura analitica, affermatasi verso la fine degli anni Sessanta, chiamata anche “Pittura Pittura”, si proponeva di indagare il proprio mezzo espressivo, sottintendeva una comune volontà di rimettere in discussione i fondamenti dell’atto del dipingere e di salvaguardare il ruolo di questa pratica sempre più minacciata dalle tendenze del secondo dopoguerra. Claudio Olivieri, dopo un primo esordio informale, gestuale e materico, a partire dagli Settanta sino ad oggi, si è volto sempre più a indagare luminosità e trasparenza, fluidità e precisione, in uno spazio pittorico, la “tela dell’invisibile”, la quale non rappresenta nulla ma parla solo di se stessa. “Nel dipinto si tenta il corpo dell’idea, non un’idea di corpo, né – tantomeno – di dar corpo ad un’idea” afferma Olivieri, nelle cui forme velate, traspare qualcosa di difficilmente decifrabile, ma se abbandonati alla contemplazione meditativa si giunge in una dimensione “altra”, metafisica. Echi internazionali ricorrono nella sua pittura, quali la corrente del Color Field (campo colorato) con le stesure monocrome interrotte da presenze quadrangolari ai margini di Mark Rothko, i “Black Paintings” di Ad Reinhardt, griglie di colore liquido dal tono leggermente diverso, una pittura che esprime soltanto se stessa, “art as art”. Il suo “Antagonista”, una superficie satura di colore, dai toni chiari del giallo, del glicine, del grigio, lascia spazio alla luce increspata che dal centro si propaga emergendo tra due campiture esterne più scure, quasi la inquadrassero, le quali a loro volta si interpongono tra lo spazio e il fruitore. Che siano l’una l’antagonista dell’altra? Due veli, due accessi, due sipari in antitesi ? La forma incerta, fluttuante, sospesa, lascia libero ogni pensiero, gli azzardi sono concessi solo dove il colore vi abita.

Gianna Panicola

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