Il coordinamento direttivo del Pd di Trapani ha deciso di presentare una mozione di sfiducia nei confronti del sindaco Vito Damiano. Da parte dei democratici arriva una bocciatura senza appello rispetto all’operato dell’amministrazione comunale. Luglio musicale, Tares, raccolta differenziata, ztl, inquinamento acustico, situazione delle frazioni e del litorale sono alcune delle argomentazioni che hanno determinato l’esito del dibattito. Trapani, secondo i dirigenti del Pd, è allo stato attuale “una città senza un futuro, senza un programma, senza un progetto, senza un assessore al bilancio.
L’attacco del Partito Democratico non è rivolto però solo a Damiano, ma anche all’ex sindaco Girolamo Fazio
“che da tempo lo osteggia, si pone imprescindibilmente come padre politico senza il quale non sarebbe esistito Damiano, e al contempo fautore annunciato della sua disfatta”. Un modo per guardare, quindi, anche alle prossime elezioni amministrative, che potrebbero rivedere tra i candidati a sindaco proprio Fazio, alla guida del Comune del capoluogo dal 2001 al 2012.
Il segretario del Pd di Trapani Francesco Brillante ha annunciato per i prossimi giorni una conferenza stampa in cui verranno illustrati nel dettaglio i contenuti della mozione di sfiducia che verrà presentata in Consiglio comunale. Dopo di che, toccherà al massimo consesso cittadino discuterla e metterla ai voti. Lo Statuto del Comune di Trapani dispone che per l’approvazione della mozione di sfiducia occorra il 65% dei voti dei consiglieri (20 su 30). Solo in questo caso si arriverebbe alla conseguente decadenza del sindaco dal proprio incarico.
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