In un periodo in cui la crisi edilizia ha fatto capire che lo sviluppo del settore architettura e del concetto di qualità del costruire e del vivere è strettamente legato all’armonia del nostro paese, alle sue più straordinarie peculiarità in termini di bellezze architettoniche e paesaggistiche ed al rapporto con la natura e l’ambiente, si è finalmente compreso che la cementificazione selvaggia ha portato il nostro paese ad un livello lontano da quello della “bellezza” pura per il quale è stato ed è conosciuto nel mondo.
Mentre in molte altre regioni italiane, si pensa ormai soltanto ai recuperi ed alle rigenerazioni urbane, istituendo appositi uffici e bandi pubblici. Da noi si continua a ricercare il piano di lottizzazione o l’area edificabile residua per costruire un ennesima palazzina simil popolare da vendere a basso prezzo.
In questa mia riflessione vorrei per quanto mi è possibile evitare linguaggi tecnici propri degli architetti o degli addetti ai lavori e cercare di trasmettere semplicemente il principio che la riqualificazione e la valorizzazione paesaggistico ambientale del patrimonio architettonico proprio del nostro territorio rappresenta il nostro futuro. Infatti, l’indirizzarci verso idee legate al recupero degli immobili esistenti, ed alla sostenibilità ambientale, potrebbe migliorare sia il mercato dell’edilizia e dell’architettura, sia la nostra qualità della vita, che, non meno importante, il rapporto con il turismo e con l’ambiente.
Ristrutturare i nostri bagli, le torri costiere, i magazzini e le vecchie cantine del lungomare, recuperare e valorizzare i tratti di costa ancora fruibili, i percorsi interni alle città, le reggie trazzere, i fari, i “bagghi di case” o “chiani”, renderebbero Marsala ed il territorio siciliano in genere (con le differenti peculiarità che contraddistinguono ogni provincia) un gioiello, e ci indirizzerebbero verso un percorso di sviluppo ecosostenibile proprio dei paesi del nord Europa.
In questa ottica, vorrei segnale che l’Agenzia del Demanio da un pò di anni promuove strategie e progetti per la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico. L’insieme di queste iniziative di sviluppo immobiliare prende il nome di “ValorePaese”. L’obiettivo è accrescere il valore economico e sociale dei beni e dei territori in cui sono inseriti, contribuendo così ad aumentare la competitività dell’intero Sistema-Paese.
Il mio studio tecnico ha avuto l’occasione, grazie ad un lungimirante committente, di partecipare al primo bando “Valore-Paese-Fari”, aggiudicandosi il faro di Levanzo e successivamente quello di Marettimo.
I progetti relativi alla riqualificazione dei due fari, mirano a rispettare quanto ho premesso sopra in termini di attenzione per l’ambiente e recupero dei beni esistenti. Le strutture diventeranno due maison d’otes ovvero strutture ricettive aperte, con alti standard di accoglienza.
Il nostro progetto configura una nuova lettura del territorio attraverso una proposta che soddisfa la complessità delle esigenze individuali e dà modo a turisti e visitatori che sempre più spesso, richiedono prodotti complessi e personalizzati di godere di esperienze uniche e sempre più in relazione ed in stretto rapporto con il luogo.
Gli obiettivi dichiarati sono: recuperare e mantenere il patrimonio storico artistico proprio della struttura e del territorio; la salvaguardia dell’ambiente con minimizzazione dell’impatto e degli interventi; la salvaguardia della cultura tradizionale della popolazione attraverso l’idea di una partecipazione attiva delle comunità locale nella gestione dell’impresa eco turistica. In ogni caso, è prioritaria la condivisione con gli abitanti dei benefici socio-economici derivanti dal turismo.
Oggi il progetto pensato per i due fari, è una “dimora” nella declinazione di “lighthouse accomodation”, e si equipara ad un vero e proprio “guardiano” del patrimonio artistico e naturalistico delle isole Egadi, rappresentando soluzione di soggiorno in un contesto storico e paesaggistico privilegiato.
Il recupero e il riuso del faro saranno fortemente innestati su un progetto di valorizzazione generale che viene vivificato dalle partnership con tutti gli attori operanti nel territorio e dalla connessione costante tra struttura e contesto, assicurando la loro fruibilità pubblica e accessibilità.
Nell’ottica del riuso a scopo turistico ricettivo il complesso verrà totalmente progettato secondo i principi del restauro conservativo e verrà posta particolare attenzione all’implementazione di tutti i confort propri della ricettività di alto livello; ciò si traduce nella creazione di un organismo di alta qualità architettonica naturalmente inserito in un contesto straordinario ed in grado di fornire i più elevati standard di accoglienza per soddisfare le esigenze di una clientela esigente e cosmopolita.
Gli interventi di recupero, seguiranno i principi di conservazione e rivalutazione dell’originale. Il restauro di materiali e manufatti il cui degrado ha reso impraticabile la conservazione seguirà la linea delle ricostruzioni formali attraverso le quali sarà possibile recuperare una lettura critica, intervenendo solo laddove sarà necessaria una miglioria di carattere strutturale al fine di risolvere particolari dissesti statici e materici di alcune zone e superfici.
Adesso i nuovi bandi del Demanio offrono, dopo il successo dei primi, numerose possibilità di recupero di beni architettonici. Si tratta di strutture, a volte anche in concessione gratuita che configurano possibilità di sviluppo imprenditoriale, creazione di nuovi posti di lavoro, salvaguardia e recupero, attraverso la rifunzionalizzazione del nostro patrimonio immobiliare più bello.
Nel bando “Valore Paese – Cammini e Percorsi” ci sono anche dei beni nella provincia di Trapani, come la splendida torre di avvistamento di Marausa, e presto ne verranno messi a bando altri tra i quali anche il castello di Marsala (ex Carcere).
Lo scopo della mia riflessione che affido ai giornali ed ai social è soltanto quello, in sintonia con i principi del Demanio e del Ministero della Difesa (che propone bandi della stessa natura), di dare massima visibilità all’iniziativa, per cercare di garantire una ampia partecipazione da parte di imprenditori ed associazioni, e affidare tutti i beni messi a bando.
Sono certo che la riqualificazione di tutte le strutture facenti parte del progetto “Valore Paese” a scopi turistici e sociali possa offrire al nostro territorio un valore aggiunto difficilmente raggiungibile attraverso un percorso finalmente organico, ben strutturato, affidando ai privati ciò che è nostro e che deve tornare ad essere risorsa.
Nel sito del nostro studio tecnico (studiocastellinaria.com), cosi come nei siti del Demanio e del Ministero della Difesa, è possibile trovare i link di riferimento dei bandi, con modalità di partecipazione e tempi, oltre alle liste dei beni immobili facenti parte dei vari bandi di valorizzazione. Sono inoltre visibili i progetti dei due Fari vincitori dei precedenti concorsi, che, nella loro stesura, possono essere da spunto per eventuali iniziative imprenditoriali.
Benny Musillami