W Palermo

Gaspare De Blasi

Marsala

W Palermo

Condividi su:

giovedì 02 Febbraio 2017 - 07:11

Abbiamo “tifato” fino all’ultimo minuto per Erice. La cittadina della Vetta era candidata al ruolo di capitale italiana della cultura del 2018. Poi il presidente della Commissione aggiudicatrice Stefano Baia Curioni ha comunicato al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini che con voto è unanime aveva vinto la città di Palermo. “La candidatura – recita la motivazione – è sostenuta da un progetto originale, di elevato valore culturale, di grande respiro umanitario, fortemente e generosamente orientato all’inclusione alla formazione permanente, alla creazione di capacità e di cittadinanza, senza trascurare la valorizzazione del patrimonio e delle produzioni artistiche contemporanee. Il progetto è supportato dai principali attori istituzionali e culturali del territorio e prefigura anche interventi infrastrutturali in grado di lasciare un segno duraturo e positivo. Gli elementi di governance, di sinergia pubblico-privato e di contesto economico, poi, contribuiscono a rafforzarne la sostenibilità e la credibilità”. La rosa delle dieci finaliste comprendeva Alghero, Aquileia, Comacchio, Ercolano, Montebelluna, Palermo, Recanati, Settimo Torinese, Trento, Erice e i comuni ericini (Buseto Palizzolo, Custonaci, Erice, Paceco, San Vito Lo Capo e Valderice). La lista iniziale comprendeva 24 candidate. Pistoia è la capitale della cultura per il 2017, Mantova lo è stata nel 2016. La vincitrice riceverà un milione di euro per realizzare il progetto presentato. Dopo una prima delusione dovuta, non so se ci capite, ad un sano campanilismo provinciale, ci siamo ripresi e abbia riflettuto che anche la vittoria della città di Palermo in fondo non ci è dispiaciuta. Rifugiamo da sempre dai luoghi comuni per cui additare il capoluogo siciliano soltanto come la capitale della mafia (e lo è, intendiamoci) non solo è ingeneroso ma anche sbagliato. Palermo sinonimo di cattiva amministrazione? Forse in passato e forse anche nel presente, ma Palermo sede anche di importanti centri culturali, sede di una università storica, sede di una Procura della repubblica che ha dato al Paese esempi di integerrime intelligenze. Sede di importanti vestigia storiche, capitale di un medioevo che poi tanto disastroso non è stato. Momento storico di antiche presenze, ma anche di contemporanee iniziative piccole e grandi. Abbasso Palermo? Certamente abbasso la mafia, abbasso i palazzinari che hanno sventrato un litorale tra i più belli del mondo, abbasso la cultura del saccheggio, abbasso i politici corrotti e i funzionari che si sono fatti corrompere. E ancora tanti altri “abbasso”. Ma viva Palermo capitale della cultura 2018, viva i palermitani onesti che non si meritano la classe politica che hanno avuto, ma che invece si meritano questo importante riconoscimento (ci sarebbe il Palermo calcio, ma su Zamparini preferiamo tacere, non è neppure palermitano)

Condividi su: