Protesta degli studenti del “Damiani”: “Vogliamo una sede in grado di ospitare l’intero istituto”

redazione

Protesta degli studenti del “Damiani”: “Vogliamo una sede in grado di ospitare l’intero istituto”

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giovedì 02 Giugno 2016 - 06:53

Gli alunni dell’Istituto “Abele Damiani” di Marsala hanno organizzato ieri un sit-in di protesta dinanzi la struttura che ospita la sede staccata della Facoltà di Viticoltura ed Enologia dell’Università di Palermo.

Gli allievi lamentavano già da tempo la mancanza di una sede in grado di ospitare l’intera popolazione scolastica, senza ricorrere all’attuale succursale di via Selinunte, ritenuta priva delle strumentazioni adeguate a svolgere l’attività didattica pertinente all’indirizzo di studi scelto.

Nei mesi scorsi gli stessi alunni, riuniti in assemblea d’istituto, avevano stilato un documento indirizzato al Dirigente Scolastico Pocorobba per evidenziare il proprio stato di malessere per una sede (quella di via Selinunte) reputata inidonea allo svolgimento di normali momenti formativi. Il documento in questione è stato inoltrato anche al “Libero Consorzio di Trapani” che, secondo quanto riferito dai ragazzi, non ha mai chiarito la sua posizione in merito.

Inoltre, i convittori (gli alunni che frequentano l’istituto agrario, ma provenienti da fuori provincia) hanno manifestato il loro disappunto per la mancata consegna del Convitto, il cui fabbricato è stato sottoposto a ristrutturazione nel corrente anno scolastico, ma non sarà fruibile per l’inizio del prossimo, con la conseguenza che gli stessi alunni convittori saranno di nuovo costretti ad alloggiare in un albergo distante dalla sede scolastica, con aggravio di spesa per l’amministrazione e grande disagio per gli alunni.

Bisogna sottolineare – si legge nella nota diffusa agli organi di stampa – che per ospitare gli allievi nella predetta succursale, il “Libero Consorzio di Trapani” stipula un regolarmente contratto di affitto con un privato, mentre la struttura che ospita l’Università di Palermo è stata concessa in comodato d’uso, a titolo gratuito, per 30 anni con un palese aggravio economico. Occorre precisare, a scanso di equivoci, che nessuno è contrario alla presenza dell’Università di Palermo nel nostro territorio, ma di certo è arrivato il momento di trovare adeguate soluzioni (e non più parole!) per soddisfare il diritto allo studio di alunni della scuola superiore, in pieno obbligo scolastico e formativo, e al tempo stesso garantire all’Università una sede consona all’offerta formativa erogata. La stessa amministrazione comunale, precedentemente interpellata, si è già detta disponibile a trovare per l’Università di Palermo altre soluzioni ugualmente valide. Il sit-in di protesta, a conclusione dell’anno scolastico, vuole essere la dimostrazione del disappunto degli alunni per il perdurare di una situazione disagevole che non ha trovato ancora alcuna soluzione. L’auspicio di tutti è che gli enti preposti possano incontrarsi e trovare un’intesa che soddisfi le esigenze di tutti”.

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