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“Tirocinanti per gli esami istologici, nessun medico e referti lasciati in armadietto” tutte le testimonianze dagli ospedali trapanesi

La sanità in provincia di Trapani è attualmente al centro di una crisi gravissima, messa in evidenza da un’inchiesta che ha svelato i ritardi inaccettabili nella consegna dei referti istologici. Un problema che ha avuto conseguenze complesse e serie per i pazienti, alcuni dei quali hanno visto la propria condizione di salute peggiorare irreparabilmente a causa della lentezza del sistema sanitario locale.

La denuncia di Maria Cristina

Un caso emblematico è quello di Maria Cristina Gallo, una cittadina di Mazara del Vallo che ha raccontato la sua esperienza di attesa infinita per un referto istologico. Dopo aver fatto una visita specialistica per un sospetto tumore all’utero, ha dovuto aspettare ben 8 mesi per ricevere il referto, solo per scoprire che il suo tumore, che inizialmente era al secondo stadio, si era evoluto al quarto stadio, con metastasi ad ossa, fegato, addome e polmoni. La denuncia alla Procura ha fatto emergere un fenomeno preoccupante: oltre 3.300 persone in attesa da mesi di referti, e ben 70 casi di tumori non diagnosticati in tempo. Maria Cristina Gallo racconta l’incredibile scoperta quando si è recata a ritirare la sua cartella clinica: “Vedi tutti questi faldoni? Sono tutti casi come il tuo, tremila persone che aspettano il loro esito“. La sua denuncia ha portato alla luce una realtà sconvolgente che riguarda numerosi pazienti in provincia di Trapani.

La situazione nei presidi ospedalieri trapanesi: un sistema al collasso

Come rivela a La7 la testimonianza di Annalisa, figlia di un uomo malato di cancro alla prostata, nel reparto di anatomia patologica dell’Ospedale “Paolo Borsellino” di Marsala, la situazione sembra essersi aggravata ulteriormente: Ci hanno detto che i medici se ne sono andati, ora ci sono solo tirocinanti che analizzano i referti“. La mancanza di personale qualificato e l’inadeguatezza delle strutture sembrano essere fattori determinanti del grave disservizio. Anche il caso di Simone, che ha atteso 6 mesi per sapere se il suo neo fosse benigno o maligno, illustra le lunghe attese che i pazienti sono costretti a sopportare, con tutte le implicazioni che ne derivano per la loro salute mentale e fisica. In alcuni casi, purtroppo, l’attesa si è rivelata fatale. Paolo Robino, un ex infermiere di Salemi, è morto a causa di un infarto mentre attendeva i risultati di un esame per un cancro alla prostata. Il referto è arrivato troppo tardi, dieci giorni dopo la sua morte.

Il ruolo delle Istituzioni e la reazione della Regione siciliana

La denuncia di Maria Cristina Gallo ha avuto il merito di portare alla luce un numero impressionante di casi di referti mai consegnati. Il Ministero della Salute è stato informato della gravità della situazione, e la Regione Siciliana ha sollecitato l’Asp di Trapani a intervenire. Tuttavia, nonostante le promesse di risolvere la questione entro gennaio 2025, la situazione rimane critica. L’Asp ha comunicato che ci sono ancora 1.405 casi di referti non esitati nel 2024, e oltre 1.900 nel 2025, portando il totale a 3.308 referti in ritardo. Nonostante le rassicurazioni da parte delle autorità locali, la situazione rimane in stallo. Il 4 marzo 2025, il direttore generale dell’Asp di Trapani è stato convocato per ammettere che ci sono ancora casi pendenti e la Regione ha dovuto intervenire sottraendo la gestione dei referti istologici all’Asp di Trapani, distribuendo i risultati tra le altre Asp siciliane.

Le cause del disservizio sanitario: carenza di personale e collaborazione

La causa principale di questa emergenza sanitaria sembra essere la cronica carenza di medici e specialisti. Alcuni dei sanitari interpellati hanno denunciato la mancanza di collaborazioni adeguate e l’insufficienza di personale, particolarmente evidente nei reparti di anatomia patologica e pronto soccorso. Secondo quanto dichiarato da alcuni esponenti politici locali, l’Asp di Trapani ha palesato una serie di carenze già a partire dall’estate del 2023, pare in una mail rivolta alla Regione. L’onorevole Giorgio Mulè ha sottolineato come l’Asp avesse dichiarato che i referti sarebbero stati consegnati entro gennaio, ma la realtà dei fatti è ben diversa, con segnalazioni di referti ancora non consegnati e di casi che continuano a sfuggire al controllo. L’onorevole Nino Barbagallo ha lamentato la scarsa reazione da parte delle autorità competenti, nonostante il problema fosse già noto da mesi. Chi ha ragione? La grave crisi della sanità trapanese, emersa in tutta la sua drammaticità grazie alle denunce dei cittadini e alla copertura mediatica, evidenzia un sistema sanitario che, oltre alla carenza di personale e di risorse, manca di una gestione efficace e tempestiva delle emergenze sanitarie. L’attesa interminabile per i referti istologici non è solo una questione burocratica, ma una questione di vita e di morte per molti pazienti. La speranza è che, attraverso le indagini in corso e le sollecitazioni delle autorità, si possano risolvere queste problematiche e garantire il diritto alla salute per tutti i cittadini della provincia di Trapani.

Le dichiarazioni dell’on. Mulè

L’onomotologo ne deve fare duemila referti l’anno, nei presidi trapanesi ne hanno refertati tra 500 e 700, per la Regione quindi è un falso problema quello dei ritardi. Gli ispettori della Regione mettano nero su bianco le inadempienze dell’Asp. Croce dice che c’è mancanza di personale e di collaborazione che ha saputo dei ritardi in estate scorsa e con una mail l’ha comunicata nel luglio 2024″. Ferdinando Croce era stato è stato nominato in quota Fratelli d’Italia. Al momento al pari dell’amarezza e del dolore, c’è una petizione contro i vertici Asp, di contro ci sono alcuni dipendenti dell’Azienda sanitaria provinciale che vogliono che Croce resti.

redazione

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