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Marsala: un’onda di sequestri di motorini mette in luce un fenomeno allarmante

Un’operazione congiunta tra la Polizia Municipale e la Compagnia Carabinieri ha portato al sequestro di 21 motocicli in contrada Strasatti. Pochi giorni dopo, il 2 ottobre, le forze dell’ordine sono intervenute nuovamente, sequestrando altri 19 motocicli privi di targa e assicurazione. Durante questi controlli, sono stati fermati anche due cittadini stranieri che guidavano motocicli di grossa cilindrata senza patente. La situazione non si è fermata qui. L’11 ottobre, un ulteriore sequestro ha interessato 18 motoveicoli, anch’essi privi di targa e copertura assicurativa. L’operazione, avviata alle ore 5 del mattino, si è svolta in un cruciale snodo viario tra le contrade di Ciavolo e Strasatti, un’area ad alto traffico quotidiano. L’operazione, coordinata dal comandante della Polizia Municipale, Vincenzo Menfi, ha visto l’intervento degli ispettori e agenti Luca Isacco, Tommaso Maria, Maria Teresa Crea e Giorgio Zaccarias. L’altro ieri, è toccato ad altri 12 motorini.

Questo fenomeno non è una novità in Italia, specialmente nel Sud. Molti cittadini stranieri, attivi nel settore agricolo, guadagnano appena 3 euro all’ora, oltre ai contributi – senza poco più di 4 euro – per un’intera giornata di lavoro nella raccolta di pomodori, peperoni e olive. Spesso, si trovano costretti a utilizzare mezzi di fortuna – motorini abbandonati o rubati – per spostarsi. Questa condizione crea una serie di rischi, non solo per i conducenti degli stessi motorini ma anche per gli automobilisti e i camionisti che circolano sulla stessa rete stradale. Negli anni, ci sono stati incidenti gravi, anche mortali, legati all’uso di motocicli e biciclette da parte di questi lavoratori. La difficoltà di estirpare questa cattiva abitudine è evidente. Le autorità e le istituzioni competenti, oltre a intensificare le operazioni di sequestro – che comunque non può essere un lungo deterrente per allontanare l’uso non corretto dei mezzi che circolano in maniera illecita -, dovrebbero considerare la creazione di un tavolo tecnico in Prefettura per affrontare in modo sistematico questo problema, che si rivela essere di natura nazionale e sovranazionale. Solo attraverso una strategia integrata si potrà sperare di trovare soluzioni efficaci e durature.

redazione

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