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In Sicilia il 45% degli incendi nazionali, è nell’isola la Provincia italiana più colpita

Dal 1° Gennaio 2024 all’ultimo aggiornamento disponibile da European Forest Fire Information System (EFFIS) del 30 luglio, a scala nazionale sono stati rilevati 615 incendi, per una superficie totale di 221 km2. Le stime prodotte da ISPRA evidenziano che le aree boschive percorse da incendio, per i primi 8 mesi del 2024, sono 40 km2di superficie forestale (cioè, il 18 % del totale). Questa superficie si suddivide in 18 km2di macchia mediterranea e boschi di leccio (46%), 13 kmricoperte da boschi di querce (33%) e 6 km2a di aree boschive di conifere (16%). L’andamento della superficie percorsa da incendio boschivo nel 2024, fino ad ora, non si discosta significativamente dall’andamento medio nel periodo 2006-2023.

Ad oggi, dodici regioni su venti presentano superfici percorse da incendioQuelle più colpite sono Sicilia, Calabria, Sardegna e Puglia, che contribuiscono per circa l’85% delle aree totali bruciate a scala nazionale. In particolare, la Sicilia ha il 45% del totale, la Calabria il 20% e la Sardegna e la Puglia 10% ciascuna. La superficie forestale interessata da incendi per le suddette regioni è dell’80% del totale forestale nazionale incendiato. In particolare, il 34% del totale nazionale ricade in Sicilia, il 30% in Calabria e il 12% in Sardegna. Ad oggi la provincia di Agrigento risulta quella maggiormente interessata da incendi boschivi con 48 kmdi superficie percorsa da incendio, di cui solo il 3% sono di coperture forestali. A seguire le provincie di Cosenza (circa 19 km2, con il 24% di coperture forestali interessate), Reggio Calabria (15 km2, con il 31% di coperture forestali interessate) e Palermo (circa 11 km2 ha di cui il 4% di coperture forestali).

In Sicilia, nel comune di Enna tra le località di Monte Rossomanno, Monte Canalotto e Monte della Forma, al 30 luglio risulta colpita da diversi incendi una superficie complessiva di circa 2 km2, in prevalenza caratterizzata da boschi e boscaglie di specie arboree sempreverdi. Per tutta l’estate, complice anche la task force interistituzionale attivata – gran lavoro hanno svolto in tal senso la Prefettura di Trapani e i singoli comuni – non ci sono stati grandi incendi, se non fiamme di sterpaglie qua e la che sono state subito sedate. Ma l’ennesimo episodio che ha ‘violentato’ la natura del Monte Erice, ci fa pensare che ancora c’è tanto da fare. La prevenzione è importante ma qualcosa ancora sfugge. Più personale, più mezzi e più strumenti a disposizione possono combattere anche singoli ma gravissimi casi come questo.

redazione

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