La dottoressa Giuseppina Salerno ha presentato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale contro il provvedimento di decadenza da consigliera comunale di Favignana, approvato lo scorso 25 marzo dal Consiglio comunale con cinque voti a favore e due astenuti. “Come avevo anticipato prima della votazione, intendo fare valere le mie ragioni in tutte le sedi preposte e combatterò per difendere la mia dignità e la mia immagine gravemente danneggiate – fa sapere Salerno -. Le mie assenze, sempre comunicate e motivate, sono dovute a impegni indifferibili legati all’esercizio della mia professione di medico e familiari e non certo, come alcuni vogliono fare credere, a un mio disinteresse nei confronti della comunità e del territorio egadino. Nel corso della seduta del 25 marzo ho fornito precisi e puntuali chiarimenti comprovati da ampia documentazione. Il Consiglio Comunale non ne ha tenuto alcuna considerazione approvando la proposta di decadenza. La verità è che l’epilogo era già scritto”.
L’obiettivo vero non era, a detta della Salerno e del sindaco, lei stessa ma proprio Forgione, nei confronti del quale era stata avanzata una mozione di sfiducia. Atto che, in piena autonomia e coscienza, la consigliera aveva deciso di non firmare: “Il piano finalizzato a colpire Forgione è emerso in modo chiaro nel corso della seduta del 25 marzo. Con un provvedimento singolare e non supportato da alcuna valida ragione, è stato richiesto di prelevare il punto riguardante la mia decadenza e discuterlo prima della mozione di sfiducia. I proponenti sapevano che non l’avrei mai votata e non avrebbero avuto i voti necessari per l’approvazione. L’obiettivo – dice infine – era eliminarmi e sostituirmi con un altro consigliere. L’ulteriore prova è che il 29 marzo, ventiquattro ore prima della scadenza dei termini, i proponenti hanno deciso di ritirare la mozione di sfiducia non essendo ancora esecutiva la mia decadenza. Questa è la triste verità. Spero che gli organi preposti potranno al più presto fare chiarezza. Resto in attesa, fiduciosa, nella consapevolezza di avere sempre operato correttamente e di non avere mai tradito il mandato conferitomi dagli elettori”.