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La Palestra Grillo al posto degli alberi e il Fossato Punico, la storia raccontata da Elio Piazza

“Gioisco anch’io nell’apprendere l’inaugurazione della palestra intitolata al giovane sportivo Nicola Grillo. L’evento m’induce a ricordare come nacque la palestra”. Sono le parole di Elio Piazza, ex ispettore scolastico che ha reso grande il Centro Studi Risorgimentali Garibaldini.

Piazza racconta: “Ero nella direzione della vicina scuola elementare “Giuseppe Lombardo Radice” quando una mattina, dal Comune, mi giunge la telefonata dell’ on. Pino Giuseppe Pellegrino, assessore ai Lavori pubblici della Città:

  • Buongiorno, Direttore, per la costruzione di una palestra sportiva avremmo bisogno di estirpare degli eucalipti messi a dimora dai suoi alunni negli anni scorsi, Lei ha nulla in contrario?
  • Buongiorno, Onorevole, proprio nulla in contrario, anzi riconosco la piena opportunità di collocare la palestra nel parco alberato.

E siccome i ricordi sono come le ciliegie, uno tira l’altro, mi viene di ricordare come sorse il parco ora intitolato a Paolo Angileri.

In occasione della Festa degli Alberi del 1965, la scuola allora nota come dei Cappuccini, volle celebrare l’evento in un’area che era divenuta una discarica. Telefonai al Sindaco Gaspare Sammaritano per chiedere l’autorizzazione a mettere a dimora le piante nell’ex fossato punico che era stato colmato dalle macerie provocate dal bombardamento dell’11 maggio 1943 e divenuto una discarica di ogni rifiuto.

La risposta fu immediata: – Fate quello che volete ma non mi chiedete soldi.

E soldi non ne occorrevano. Infatti, le piantine furono offerte dall’Ispettorato Forestale, lo spianamento dell’area con pala meccanica e l’assistenza ai bambini per la piantumazione furono offerti dall’Istituto Agrario retto dal Preside Ernesto Delgiudice e l’acqua dall’avvocato Nicola Di Pietra, genitore dei due alunni Andrea e Tonella.

Ora mi chiedo: Perché non collocare un’insegna che illustri la storia di quel luogo, ex Fossato Punico, acquisito al patrimonio comunale dai Marchesi D’Anna del Canneto, colmato dalle macerie e bonificato dalla Scuola?

redazione

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