Categorie: Lettere

Scrive Filippo Piccione sul Pd di Marsala e Lillo Gesone

Gentile direttore,

l’articolo “Lillo Gesone verso la guida del Pd di Marsala” mi ha offerto un ulteriore spunto per intervenire su un tema di cui mi sono occupato in passato attraverso alcune riflessioni che cortesemente il suo giornale ha ritenuto opportuno pubblicare. E di questo le sono grato.

La costruzione cronologica e politica che ha contrassegnato il periodo che ci siamo lasciato alle spalle, a partire dall’insediamento del nuovo sindaco Grillo e la sua giunta, sostenuti da una larghissima maggioranza di centro destra, è perfetta. Così come è fedele la descrizione della sconfitta cocente subita dal centro sinistra e, in particolare, dal Pd che non è riuscito ad avere alcuna rappresentanza in Consiglio comunale.

Ma il problema di oggi non è questo, anche se bisogna partire dalla regola aurea secondo cui non debbano essere mai sottovalutati gli errori e le cause che hanno dato origine e alimentato incomprensioni e conflitti all’interno del gruppo dirigente del Pd e dei suoi iscritti che, in alcuni momenti, hanno raggiunto livelli tali da immobilizzarne l’azione politica privandola della necessaria, immediata e incisiva opposizione che doveva essere fatta alla nuova giunta, che ha dimostrato tutti i propri limiti e le inefficienze fin dalla sua formazione.

Bisogna però prendere atto che un’azione politica di opposizione netta e chiara nei confronti dell’attuale Giunta, oltre che dai tre consiglieri eletti nel centro sinistra, è stata condotta, per unanime riconoscimento, dal circolo on line Nilde Iotti che, per quanto ho potuto capire, non è nato in contrapposizione a quel che restava della dirigenza del circolo territoriale (peraltro da tempo senza la segretaria Rosalba Mezzapelle, che si era dimessa formalmente dalla sua elezione avvenuta nel precedente congresso insieme al presidente, Gaspare Galfano, che è ancora in carica), ma, semmai, dall’impellente esigenza di voler dar vita a una forza politica capace di fare opposizione e al tempo stesso dimostrare di saper creare un solido punto fermo e di riferimento credibile e visibile sul territorio. Una presenza importante nei confronti di tanti cittadini e cittadine, giovani e meno giovani, che sono delusi dell’attuale amministrazione e che ambiscono di far parte di un partito, il Partito democratico, che sappia fornire una prospettiva di un futuro migliore e una visione progressista e innovativa della società.

Fatta questa lunga premessa, devo dire che la candidatura di Lillo Gesone alla guida del Pd marsalese può essere una via d’uscita, per molti versi condivisibile e praticabile, se però, fatti salvi gli attestati di stima e dei riconoscimenti per le sue qualità umane, culturali e politiche, innate e acquisite nel tempo, abbia un’idea di partito all’altezza della situazione nuova e complessa che si va ad affrontare. Una di queste, forse la principale almeno nell’immediato, è come preparare e svolgere il congresso straordinario del Pd marsalese che dovrà sancire la sua elezione e dimostrare, dopo un confronto leale e fruttuoso, di essere in grado di dotare il partito dei suoi organismi, dal direttivo alla segreteria, in maniera tale da corrispondere alle esigenze organizzative in grado di elaborare e realizzare i progetti immediati, di medio e lungo termine. Se c’è l’accordo e la convinzione che questa sia la strada giusta da percorrere, i dissapori, i contrasti e le contrapposizioni (“le diffidenze e i rancori che si trascinano da anni e che si sono acuiti ulteriormente durante l’Amministrazione di Alberto Di Girolamo”) non troveranno il luogo adatto per alimentarsi. Al suo posto prevarrà la volontà di rilanciare un partito che in ogni parte del Paese deve sapersi conquistare il ruolo e la funzione che merita.

Filippo Piccione

redazione

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