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Il rifiuto e il dialogo

Lo scorso venerdì sera, erano circa le 23, abbiamo scelto di non aspettare e di diffondere la notizia di un signore anziano che trascorreva le sue notti al freddo, dietro l’ex edicola accanto Porta Garibaldi, oggi punto informativo turistico.

La Polizia Municipale ha tentato di prestargli un primo soccorso, di portargli qualcosa di caldo in attesa che i servizi sociali si attivassero. Abbiamo lanciato la notizia tempestivamente perché avevamo capito che non c’era tempo da perdere, a gennaio, in pandemia e con bande poco raccomandabili che avrebbero potuto prendere di mira l’uomo.

L’Amministrazione comunale, tramite gli uffici sociali, si è attivata per cercare di capire la situazione e per trovare un alloggio. La vicenda però appare sin da subito complessa. L’84enne F. R., che molti anni fa aveva un negozio di radio e vecchi dischi in città, era stato sfrattato dai coinquilini. I Vigili urbani, senza non poche difficoltà, hanno eseguito l’ordine di sgombero nel giugno dell’anno scorso. Una volta entrati in casa hanno trovato una situazione igienico-sanitaria carente ed hanno accompagnato l’uomo in una casa di riposo.

Da qui però, qualche settimana fa, F. R. è scappato per rifugiarsi in strada, alle porte di Marsala. L’Ufficio di Igiene Mentale interpellato ha fatto sapere che è in grado di intendere e volere e le sue volontà sono quelle di non tornare in uno ospizio, di vivere in una casa privata e di pagare l’affitto con la sua pensione. Al momento il Tribunale, su richiesta del Comune, ha provveduto a nominare un amministratore a sostegno dell’anziano che continua ad essere reticente su molti fronti.

Dalle note giunte dall’Ufficio Stampa del Comune, sin dai primi momenti, si legge di continuo la stessa frase: “L’uomo rifiuta gli aiuti”. Ha rifiutato la casa di riposo e anche di sottoporsi al vaccino. Mi chiedo: veramente un uomo in difficoltà non può essere aiutato? La risposta è no.

Trincerarsi dietro il “rifiuta il supporto” non porterà a nulla di propositivo. Anzi, bisognerebbe avviare un percorso psicologico con lui, cercando di capire quali sono le ragioni del rifiuto, che molto probabilmente derivano dal suo passato, ed eliminarne così gli elementi di conflittualità. Ciò può esistere solo con un dialogo e un confronto positivo, costruttivo.

Nel suo giuramento ieri in Parlamento, il riconfermato Presidente Sergio Mattarella ha detto che dignità è altresì non lasciare soli gli anziani. Tutto si può fare, se solo lo si vuole, se solo questo Paese avesse le basi per aiutare.

Claudia Marchetti

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