Oggi a Marsala arriva Nello Musumeci. Il presidente della Regione sarà nel pomeriggio al Comune, per un incontro istituzionale con il sindaco, il presidente del Consiglio e i capigruppo consiliari. Da quel che sappiamo, non sono previsti momenti di confronto con la stampa. Ed è un peccato, perchè al di là delle restrizioni legate alla pandemia, l’arrivo in città di un presidente della Regione è un evento raro, che meriterebbe una discussione un po’ più ampia, se non proprio in presenza, quanto meno in streaming. E invece no, la politica si chiuderà nelle sue stanze, per poi comunicare ai cittadini una versione concordata di quel che si è detto. Qualcuno dirà che è tutto vero, qualcun altro che è tutto falso e si andrà avanti così, come spesso accade.
L’ultima volta che Musumeci ha messo piede in questo territorio è stato il 10 settembre, quando raggiunse l’isola di Mozia per la presentazione dell’ultimo libro dell’archeologo Lorenzo Nigro. In quell’occasione, lo avvicinai per chiedergli conto dei ritardi sulla realizzazione del padiglione per le malattie infettive a Marsala. “La burocrazia non è dalla parte di chi vorrebbe che i cantieri durassero poco tempo”, rispose il presidente, garantendo che la Regione avrebbe comunque rispettato gli impegni presi con la città. A distanza di quattro mesi il cantiere ha fatto pochi passi avanti, mentre la variante Omicron – come abbiamo scritto qualche giorno fa – ha bruciato ogni record nella diffusione dei contagi sul nostro territorio. Sarebbe stato opportuno garantire alla comunità un momento di chiarezza e di trasparenza, in cui far sentire dalla voce del presidente Musumeci risposte serie e non evasive sulle cause che hanno prodotto questo stallo inaccettabile, ricordando gli effetti non da poco che questa situazione ha avuto sulla vita di tanti pazienti non Covid e di tanti operatori sanitari, ormai stremati dopo due anni di pandemia.
Così come sarebbe importante un’ulteriore momento di trasparenza su altri fronti riguardanti il complesso rapporto tra Marsala e la Regione, a partire da un impegno concreto sul Porto, che non può limitarsi al consolidamento della banchina curvilinea o a una nuova stazione marittima, a fronte delle condizioni indecorose in cui si trova l’intera area. Da quanto ci è stato detto, tutto ciò non accadrà. Un’ulteriore occasione persa per la città, ma anche per quella politica che continua a scavare solchi più profondi tra sé e i cittadini.