Daniele Garozzo of Italy celebrates defeating Kyosuke Matsuyama of Japan in the men's individual round of 16 Foil competition at the 2020 Summer Olympics, Monday, July 26, 2021, in Chiba, Japan. (AP Photo/Hassan Ammar) Daniele Garozzo of Italy celebrates defeating Kyosuke Matsuyama of Japan in the men’s individual round of 16 Foil competition at the 2020 Summer Olympics, Monday, July 26, 2021, in Chiba, Japan. (AP Photo/Hassan Ammar)
Prima medaglia d’oro siciliana alle Olimpiadi di Tokyo. A conquistarla è stato Daniele Garozzo, nel fioretto maschile. Lo schermidore catanese ha sfiorato il bis dell’oro di Rio de Janeiro, cedendo soltanto in finale, per 15-12 davanti all’asiatico Cheung Ka Long.
Soddisfazione per la medaglia di Daniele Garozzo è stata espressa dal presidente Nello Musumeci:
«E’ la dimostrazione dell’altissima professionalità raggiunta dallo sport siciliano e della grande capacità e tenacia dei nostri giovani nell’imporre ai massimi livelli, come nel caso di queste Olimpiadi, i colori della nostra isola. Le più vive congratulazioni a lui, assieme al sostegno convinto che va a tutti i nostri atleti impegnati in questi giorni in Giappone».
“Sono molto amareggiato, questo argento è un boccone amaro da mandare giù ma tra qualche giorno sarà una bellissima vittoria”. La delusione di Daniele Garozzo dopo la finale persa nel fioretto ai Giochi di Tokyo 2020 è tutta in queste parole. E per far essere meno opaca questa medaglia d’argento servirebbe adesso “vincere la medaglia d’oro a squadre. A Rio abbiamo vissuto un’esperienza dolorosa, con quattro campioni fuori dal podio, ma ora siamo decisi a riscattarci”. Nonostante la delusione, Daniele non cerca alibi. Il suo avversario, l’atleta di Hong Kong, Ka Long Cheung, “era in super forma ed è stato più bravo. Ha preso il centropedana, bisogna riconoscere i suoi meriti, fisicamente stava meglio e nella scherma di oggi chi sta meglio con le gambe impone il suo ritmo e alla fine non ne sono venuto a capo”.
Il rimpianto maggior per Garozzo è legato ai crampi sopraggiunti tra una stoccata e l’altra in finale: “Io sono molto emotivo e brucio molto mentalmente e questo si riflette sul mio fisico, ma ero in forma”. Sul momento difficile della scherma italiana, Daniele ha una sua spiegazione: “La scherma sta cambiando, ormai è globale mentre fino a 20 anni fa c’era solo l’Europa in corsa e vincere sempre non è più così facile”.